Otite
Osteopatia Genova

Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta alcuni sintomi dell'otite fra cui il dolore all'orecchio.

L'otite è una patologia di competenza ORL ma, in alcuni casi, può avere una componente funzionale: in questi casi l'Osteopatia rappresenta una soluzione efficace.

Tuttavia un percorso osteopatico può essere intrapreso solo dopo aver escluso la presenza di patologie specifiche dell'orecchio.

Definizione

Con il termine otite ci si riferisce generalmente a un'infiammazione dell'orecchio.

In realtà l'orecchio è costituito da tre sezioni anatomiche distinte: l'orecchio esterno, l'orecchio medio e l'orecchio interno.

A seconda della parte interessata, si hanno quindi tre forme diverse di otite che si distinguono fra loro per cause, espressioni sintomatiche e terapia.

Allo scopo di comprendere meglio che cosa sia l'otite, vediamo meglio a seguire come è conformato l'orecchio.

Cenni anatomici

Nel linguaggio comune il termine "orecchio" si riferisce esclusivamente al padiglione auricolare.

Da un punto di vista anatomico invece l'orecchio è un complesso apparato che comprende non solo il padiglione esterno ma anche e soprattutto una importante porzione interna al cranio.

L'orecchio è quindi costituito da tre parti principali.

Orecchio esterno

È costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno fino al timpano.

L'orecchio esterno ha la funzione di captare i suoni ambientali e convogliarli al timpano, una membrana in grado di trasformare i suoni in vibrazioni meccaniche.

Orecchio medio

È localizzato subito dietro al timpano, quindi internamente al cranio ma in posizione più superficiale rispetto all'orecchio interno.

È costituito da una camera ossea contenente la catena degli ossicini, una filiera di tre piccoli elementi ossei collegati in serie che hanno la funzione di trasmettere le vibrazioni del timpano all'orecchio interno.

L'orecchio medio presenta un canale di collegamento con la faringe denominato tromba di Eustachio.

Orecchio interno

Si trova in profondità nel cranio, all'interno dell'osso temporale, ed è contenuto in un complesso di camere denominate labirinti.

Comprende due strutture anatomicamente comunicanti fra loro ma che presentano funzioni completamente differenti:

Le forme di otite

A seconda del settore di orecchio interessato, si avranno rispettivamente tre forme di otite, differenti fra loro per cause, sintomi e terapie.

Otite esterna

L'otite esterna, detta anche otite del nuotatore, è un'infiammazione dell'epitelio di rivestimento del condotto uditivo esterno.

Ha un'origine batterica e virale e solitamente esordisce con un prurito all'orecchio che, col tempo, si trasforma in dolore che si accentua con la masticazione o con il contatto.

Otite media

L'otite media è un'infiammazione dell'orecchio medio che si manifesta prevalentemente in età pediatrica e in forma acuta.

Solitamente l'otite media è secondaria a infezioni delle vie respiratorie o a faringite, molto spesso nei bambini si scatena in seguito a un semplice raffreddore.

In qualche caso un'otite può dipendere da una malattia da reflusso gastroesofageo: il materiale acido, risalendo fino alle tube di Eustachio, può raggiungere l'orecchio medio.

Il sintomo tipico è il dolore acuto a cui si aggiungono i sintomi della patologia scatenante, quindi mal di gola, congestione nasale o febbre.

Nei casi gravi si può avere una perforazione del timpano con emissione di materiale purulento dal condotto uditivo esterno.

Quando il processo infiammatorio coinvolge esclusivamente il timpano si parla di miringite.

Otite interna

L'otite interna è un'infiammazione dell'orecchio interno, vale a dire dei labirinti, per cui è anche conosciuta con il nome di labirintite.

Le cause scatenanti l'otite interna sono incerte.

I sintomi tipici sono sia di tipo vestibolare che uditivo, quindi vertigini, nistagmo, nausea ma anche acufeni o problemi uditivi.

Segni e sintomi

Le varie forme di otite presentano fra loro caratteristiche comuni, dal momento che tutte coinvolgono generalmente l'orecchio, ma anche caratteristiche specifiche, dal momento che ciascuna di esse coinvolge settori specifici dell'orecchio.

Per questo motivo le varie otiti presentano sia sintomi comuni che sintomi specifici.

Otalgia o mal d'orecchio

Il mal d'orecchio, detto anche otalgia, è il sintomo che accomuna tutte le varie forme di otite.

Il dolore all'orecchio spesso rappresenta il problema principale poiché, soprattutto in fase acuta, risulta particolarmente invalidante.

Il mal d'orecchio, come sopra esposto, può dipendere da cause infettive ma altrettanto frequentemente dipende da cause funzionali.

Il dolore riferito all'orecchio, infatti, molto spesso è associato alla presenza di adattamenti osteopatici soprattutto a livello di:

Le tensioni di queste strutture provocano dolori acuti percepiti all'orecchio, oltre che vertigini, nausea e sintomi cervicali.

Tutte queste parti possono essere trattate con l'Osteopatia.

Sintomi specifici

L'otite esterna porta spesso prurito all'orecchio, un di prurito difficile da alleviare grattando a causa del fatto che è interno all'orecchio. Inoltre talvolta si osserva la presenza di tappi di cerume.

L'otite media è spesso accompagnata da sintomi parainfluenzali come mal di gola, raffreddore, talvolta febbre o sintomi laringo-faringei.

L'otite esterna e l'otite media possono essere caratterizzate da riduzione dell'udito.

L'otite interna è invece caratterizzata da sintomi neurovegetativi come vertigini, nausea e a volte nistagmo e acufeni.

Diagnosi

In considerazione della complessità anatomica e funzionale dell'orecchio, allo scopo di diagnosticare un'otite esistono numerosi esami:

La diagnosi di otite è di competenza ORL.

Terapia

Il trattamento dell'otite generalmente è basato su una terapia farmacologica, nel senso che i vari sintomi manifestati vengono trattati singolarmente con un rimedio farmacologico specifico.

I farmaci maggiormente somministrati sono:

Oltre a questo è possibile ricorrere a rimedi specifici come interventi di pulizia dell'orecchio esterno, drenaggi dell'orecchio medio o interventi di microchirurgia a livello dell'orecchio medio e del timpano.

Trattamento osteopatico dell'otite

In caso di otite, l'Osteopatia ha un alto margine di successo in caso di:

Certamente l'otite ha anche cause non osteopatiche, per esempio infettive, costipative o neurologiche, ma, in ogni caso, la componente funzionale è sempre importante.

Pertanto molti sintomi dell'otite possono essere ridotti in maniera significativa per mezzo dell'intervento osteopatico.

Adattamenti osteopatici cranio-sacrali

La base del cranio e il sistema cranio-sacrale presentano sempre adattamenti funzionali in caso di otite.

A livello craniale è necessario revisionare non solo l'osso temporale, che ospita l'orecchio, ma anche tutti gli altri elementi della base e della volta.

Le tensioni intracraniche possono disturbare l'orecchio in diversi modi.

Innanzitutto il liquor cerebrospinale è in stretto rapporto con la perilinfa e l'endolinfa dell'orecchio interno per cui un'alterazione dinamica liquorale si ripercuote facilmente sulla funzionalità dell'orecchio interno.

Inoltre le tensioni intracraniche spesso portano a compressioni a livello dei forami giugulari andando quindi a perturbare il ritorno venoso attraverso le vene giugulari.

Le perturbazioni di natura vascolare disturbano gli elementi cerebrali e, naturalmente, la funzionalità dell'orecchio interno e medio.

Infine le tensioni delle membrane intracraniche si ripercuotono sugli stessi nervi cranici, quindi anche sul nervo stato-acustico che raccoglie le informazioni uditive dall'orecchio interno.

Adattamenti osteopatici temporo mandibolari

La mandibola presenta strette connessioni con l'orecchio, in particolare con l'orecchio medio.

Da un punto di vista anatomico l'articolazione temporo mandibolare (ATM) è connessa alla mandibola attraverso il legamento di Pinto, un piccolo fascio fibroso che parte dalla capsula dell'ATM e si inserisce sul martello, uno dei tre elementi della catena degli ossicini.

Gli adattamenti dinamici dell'ATM, pertanto, possono influenzare il livello di tensione delle strutture dell'orecchio medio e del timpano provocando alterazioni sulla funzione uditiva e possibilmente dolore all'orecchio.

Gli adattamenti osteopatici della mandibola possono influenzare la funzionalità dell'orecchio anche attraverso le tensioni dei muscoli masticatori.

Le contratture dei muscoli massetere e temporale, per esempio, possono creare fortissime tensioni sugli elementi ossei da cui prendono origine: fra tali elementi ossei vi è anche l'osso temporale.

Anche i muscoli pterigoidei possono creare tensioni sulle ossa sfenoide, mascellare e palatino creando indirettamente tensioni all'osso temporale.

Infine anche le contratture dei muscoli ioidei, situati sotto il collo, hanno un ruolo importante nella genesi dei sintomi collegati all'otite, in particolare attraverso il muscolo stilo-ioideo che connette l'osso ioide con l'osso temporale.

In generale le tensioni di tutti questi elementi provocano facilmente otalgia, cioè mal d'orecchio, e molti sintomi collegati all'otite fra cui, per esempio, vertigini.

Le contratture dei muscoli stilo-ioidei in particolare portano un dolore acuto percepito proprio all'interno dell'orecchio.

Adattamenti osteopatici cervicali

Le tensioni dei muscoli del collo e delle fasce cervicali si ripercuotono facilmente sulla base del cranio poiché quasi tutte le strutture muscolo fasciali del tratto cervicale trovano inserzione a questo livello.

Non solo i grandi muscoli come SCOM e trapezio, ma anche i fasci profondi, meno voluminosi ma più numerosi di quelli superficiali, possono portare tensioni in direzione dell'orecchio e della mandibola.

Nello specifico le contratture dei muscoli retti laterali della testa, situati proprio sotto l'orecchio, provocano un dolore puntuale percepito a livello dell'orecchio o poco sotto.

Adattamenti osteopatici viscerali

In caso di otite e otalgia, è necessario considerare anche le tensioni della faringe e conseguentemente dell'esofago e del mediastino.

Queste strutture, infatti, trovano inserzione a livello della base del cranio e sono costituite da muscoli lisci le cui tensioni possono ripercuotersi indirettamente sull'osso temporale e sull'orecchio.

Oltre a provocare tensioni a livello temporale, gli adattamenti osteopatici della faringe possono provocare una chiusura delle tube di Eustachio, impedendo quindi il drenaggio dell’orecchio medio.

In questo caso l’intervento osteopatico è molto utile, soprattutto nel trattamento dell’otite media, poiché contribuisce a liberare le tube di Eustachio favorendo il deflusso di materiale mucoso dall’orecchio medio.

Infine non bisogna sottovalutare la malattia da reflusso gastro-esofageo che provoca una risalita di materiale acido dallo stomaco fino alla faringe e quindi all'orecchio medio.

La malattia da reflusso molto spesso è indotta da uno scompenso delle fasce del mediastino o da un'ernia iatale, problemi molto spesso di competenza osteopatica.

Casi reali

Riferisco il caso di un bambino di 10 anni sofferente di otiti ricorrenti da diversi mesi.

Questo giovanissimo Paziente aveva cominciato a manifestare un paio di episodi di lieve mal d'orecchi durante l'estate a cui erano seguiti accertamenti otoscopici e audiometrici che non avevano segnalato la presenza di patologie significative.

Durante l'inverno, tuttavia, il sintomo era aumentato sia di intensità che di frequenza.

In seguito a questi sviluppi, sono stati effettuati ulteriori accertamenti che hanno portato a una diagnosi di otite media secretiva.

Dal momento che il problema ha continuato a manifestarsi con insistenza e non si è ridotto né spontaneamente né con un supporto farmacologico, alla fine l'Otorinolaringoiatra ha optato per una timpanostomia.

Nel corso del tempo l'otite si è ridotta ma il dolore all'orecchio continuava a insistere in maniera importante.

All'esame osteopatico il ragazzo presentava adattamenti a livello craniale e una forte componente tensiva su tutti i muscoli del collo, in particolare i muscoli ioidei.

Ridotte le tensioni, non solo il mal d'orecchi è sensibilmente diminuito ma il Paziente ha riferito di sentirsi finalmente le orecchie stappate e di non avere più senso di ovattamento generale. Inoltre è notevolmente migliorata la mobilità del collo e sono scomparse le tensioni sulle spalle.

Il ciclo di trattamenti si è sviluppato in tre sedute in circa un mese.

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