Epitrocleite
Osteopatia Genova

Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta l'epitrocleite.

L'epitrocleite ha sempre un'origine funzionale e quindi è trattabile dall'Osteopatia con un ampio margine di successo.

Cenni anatomici

L'epitrocleite è il dolore riferito all'epitroclea.

L'epitroclea è quella sporgenza ossea all'interno del gomito, si tratta di un piccolo osso rotondeggiante abbastanza percepibile al tatto.

L'epitroclea in realtà costituisce la porzione terminale dell'omero, fa parte dell'osso del braccio e non è un osso a sé stante.

Anatomicamente rappresenta il punto di origine dei muscoli epitrocleari, cioè dei muscoli della loggia anteriore dell'avambraccio.

Si tratta di quattro muscoli:

Questi muscoli servono a flettere il polso e a pronare l'avambraccio (cioè a ruotare la mano in dentro).

Sintomi dell'epitrocleite

Il sintomo tipico dell'epitrocleite è il dolore a livello dell'epitroclea soprattutto in determinate situazioni:

L'insorgenza dell'epitrocleite può essere graduale o acuta, mentre a riposo il dolore tende a scomparire.

È molto importante non confondere l'epitrocleite con la sindrome del tunnel cubitale, un disagio sempre osteopatico ma completamente differente.

Cause dell'epitrocleite

La causa dell'epitrocleite è quasi sempre osteopatica.

L'epitrocleite infatti nella quasi totalità dei casi dipende da disfunzioni meccaniche del gomito, cioè dal fatto che l'articolazione del gomito lavora su assi non fisiologici.

Anche se apparentemente il gomito si flette e si estende senza particolari problemi, in realtà al suo interno esistono forze tensive veicolate dai muscoli e dalle fasce che creano limitazioni e deviazioni soprattutto a livello della micromobilità articolare, a livello dei cosiddetti movimenti accessori.

In queste condizioni l'articolazione del gomito presenta una difficoltà dinamica che, anche se non ostacola i movimenti normali, si esprime con tensioni interne che provocano uno stress meccanico sui tendini e, naturalmente, dolore.

A riprova di ciò è il fatto che il dolore aumenta sotto sforzo e diminuisce a riposo.

È come avere un ingranaggio con della sabbia al suo interno: finché l'ingranaggio sta fermo non c'è problema ma non appena va sotto sforzo allora gratta e si infiamma.

Per questo motivo l'epitrocleite, nonostante possa colpire chiunque, tuttavia si manifesta in maniera più frequente nelle persone che svolgono attività impegnative per le braccia, sia da un punto di vista lavorativo che sportivo.

Chi non svolge lavori manuali o chi non compie mai determinati gesti sarà meno soggetto a dolore all'epitroclea: alcune persone potrebbero infatti presentare disguidi meccanici del gomito ma, utilizzandolo poco, non manifestano sintomi importanti.

Per questo motivo le attività che scatenano l'epitrocleite non rappresentano la causa dell'epitrocleite, caso mai ne favoriscono la manifestazione sintomatica in maniera più evidente.

Le cause sono a monte.

Pertanto, allo scopo di curare in maniera efficace l'epitrocleite, è necessario correggere la disfunzione dinamica del gomito a monte.

Rimedi al contorno sono quasi sempre palliativi.

Rimedi tradizionali per l'epitrocleite

I rimedi tradizionali per l'epitrocleite sono prevalentemente sintomatici, cioè aiutano a ridurre il dolore ma quasi mai intervengono in maniera significativa sulle cause a monte.

Vediamo meglio.

Trattamento osteopatico dell'epitrocleite

Il trattamento osteopatico è sempre risolutivo in caso di epitrocleite poiché l'epitrocleite ha quasi sempre un'origine funzionale e quindi è risolvibile con l'Osteopatia.

Epitrocleite, Osteopatia Genova

Da un punto di vista osteopatico per trattare l'epitrocleite è necessario ispezionare non solo il gomito ma anche le parti adiacenti al gomito, sia a monte che a valle, poiché spesso le catene disfunzionali che provocano un dolore all'epitroclea partono da distretti lontani dal gomito.

Pertanto l'indagine deve essere ampliata a trecentosessanta gradi allo scopo di eliminare qualsiasi tensione sia locale che a distanza.

Adattamenti osteopatici del gomito

A livello del gomito è necessario ispezionare soprattutto lo strato muscolare superficiale della loggia anteriore dell'avambraccio, vale a dire i muscoli epitrocleari.

Le contratture specifiche di questo gruppo di muscoli sono spesso alla base di un'epitrocleite poiché essi originano in buona parte proprio dall'epitroclea.

Anche i muscoli degli strati più profondi vanno comunque esaminati e talvolta anche alcuni muscoli del braccio come il muscolo brachiale o altri fasci limitrofi.

In alcuni casi è anche interessato il capo mediale del muscolo tricipite brachiale le cui contratture possono perturbare anche il nervo ulnare con conseguente dolore e formicolio alle ultime due dita.

Oltre ai muscoli va preso in considerazione anche l'aspetto dinamico delle articolazioni del gomito, cioè le articolazioni omero ulnare, omero radiale e radio ulnare.

Queste articolazioni spesso presentano disguidi dinamici in particolare, in caso di epitrocleite, l'articolazione omero ulnare che spesso si trova in abduzione.

Attraverso le tecniche osteopatiche è possibile ripristinare il corretto funzionamento di queste articolazioni ed è possibile decontratturare i muscoli epitrocleari in modo da sciogliere le tensioni e diminuire il dolore.

Adattamenti osteopatici della mano

La mano è spesso sede di catene disfunzionali ascendenti, cioè di adattamenti dinamici che originano a livello del carpo o delle dita e che tendono a propagarsi verso il gomito.

I muscoli maggiormente interessati sono i muscoli interossei e i muscoli dell'eminenza ipotenar, che sovrintendono la mobilità del quinto dito.

In alcuni casi possono essere presenti disfunzioni dinamiche dell'articolazione radio ulnare distale, a livello del polso, e il muscolo pronatore quadrato.

Le tecniche osteopatiche permettono il ripristino della corretta funzionalità della mano eliminando così le tensioni mio fasciali che si propagano all'epitroclea.

Adattamenti osteopatici della spalla

In alcuni casi disfunzioni in partenza dalla spalla possono dare origine a catene mio fasciali che arrivano all'epitroclea provocando un'epitrocleite.

In questi casi sono interessati prevalentemente i muscoli mediali della spalla come il capo breve del bicipite e soprattutto il muscolo coracobrachiale che si inserisce nella parte interna del braccio dando emanazioni fino al gomito.

Le disfunzioni della scapola e della clavicola in particolare, attraverso l'intermediazione di detti muscoli, possono dare componanti tensive importanti nella parte interna del gomito provocando un'epitrocleite.

L'indagine osteopatica pertanto prende necessariamente in considerazione la spalla sciogliendo le tensioni locali e riequilibrando l'aspetto dinamico soprattutto del cingolo scapolo omerale (scapola e clavicola).

Adattamenti osteopatici del tratto cervicale

Alcune catene disfunzionali responsabili dell'epitrocleite possono partire dal tratto cervicale.

Le strutture maggiormente coinvolte sono soprattutto i muscoli del collo e le fasce cervicali che, mettendo in tensione scapola e clavicola, danno origine a catene disfunzionali in discesa verso l'arto superiore.

Anche la compressione del plesso brachiale può portare problemi all'arti superiore.

In questo caso l'origine dell'epitrocleite non è meccanica ma neurogena.

Esiste infatti la possibilità che alcune forme di epitrocleite non siano causate a infiammazioni tendinee ma siano il risultato della sofferenza di una radice nervosa a livello cervicale.

Il tratto cervicale deve essere quindi ispezionato e trattato in caso di epitrocleite.

L'Osteopatia interviene a livello cervicale con tecniche leggere, non invasive e molto efficaci.

Adattamenti osteopatici cranio sacrali

Disfunzioni della base del cranio sono sempre presenti in caso di epitrocleite.

Solitamente una parte delle tensioni miofasciali dell'arto superiore origina da tensioni craniali, per cui le disfunzioni cranio sacrali devono essere sicuramente corrette al fine di ottenere un risultato stabile.

Tralasciare le disfunzioni craniali rappresenta un grave errore tecnico che impedisce di ottenere risultati stabili a lungo termine.

Le tensioni del cranio vengono veicolate al braccio sia attraverso la meninge esterna (internamente al canale vertebrale) che mette in tensione il rachide cervicale con tutte le conseguenze, sia attraverso le fasce cervicali superficiale e media che trovano inserzioni e collegamenti a livello del cingolo scapolare.

Inoltre le tensioni della base del cranio provocano sempre un aumento del tono muscolare a livello dell'arto superiore e non solo.

Per maggiori informazioni puoi andare alla pagina sul sistema cranio sacrale.

Le tecniche osteopatiche permettono di correggere le disfunzioni craniali.

Adattamenti osteopatici del torace e della colonna vertebrale

A livello del torace possono essere presenti disfunzioni della parete e contratture della muscolatura superficiale che vanno a riflettersi sulla spalla e, conseguentemente, sull'avambraccio.

Le parti maggiormente coinvolte sono le coste e i muscoli intercostali che spesso presentano disfunzioni di gruppo; in qualche caso possono essere presenti anche disfunzioni vertebrali.

Infine è necessario considerare anche le disfunzioni viscerali che possono mettere in tensione la gabbia toracica e il tratto cerviclae basso.

A partire dal torace originano catene disfunzionali che si propagano verso la scapola e la clavicola e da lì all'avambraccio.

Pertanto il torace deve essere testato e trattato al fine di ottenere risultati stabili sull'epitrocleite.

Le tecniche ospetopatiche rivolte al torace sono di tipo miofasciale, viscerale e strutturale; in generale si tratta sempre di tecniche morbide.

Casi reali

Riporto il caso di un arrampicatore di 32 anni che lamentava un'epitrocleite al gomito destro da quasi un anno.

Sotto sforzo il dolore era talmente acuto che il Paziente aveva dovuto abbandonare l'attività di arrampicata sportiva.

Il problema tuttavia si manifestava anche nella vita quotidiana al punto che questo Paziente addirittura non riusciva quasi ad avvitare la caffettiera.

Questo caso è stato risolto in tre sedute spalmate in un mese circa, al termine del quale l'epitrocleite è praticamente scomparsa.

Questo Paziente era già stato sottoposto a diverse applicazioni di fisioterapia e aveva già tentato tutte le vie suggeritegli dal Medico ma senza alcun risultato.

Da un punto di vista osteopatico questo Paziente presentava essenzialmente una disfunzione primaria a livello radio ulnare prossimale, cioè a livello dell'articolazione fra radio e ulna in prossimità del gomito.

Inoltre presentava una grossa contrattura a livello del capo mediale del tricipite che proseguiva, quasi senza soluzione di continuità, con un'altra contrattura a livello del muscolo pronatore rotondo.

Vi erano anche coinvolgimenti fasciali su tutto il manicotto fobroso dell'avambraccio e significative contratture dei muscoli interossei a livello delle ultime due ossa metacarpali.

Nel complesso quindi una disfunzione abbastanza localizzata ma non banale in quanto vedeva la compartecipazione di diverse strutture e di una buona parte dell'arto superiore.

Sciolte le focalità primarie, l'epitrocleite è andata incontro a risoluzione in tempi tutto sommato abbastanza brevi.

Il Paziente ha potuto riprendere l'attività sportiva.

Condividi questo articolo