Sindrome del tunnel cubitale
Osteopatia Genova

Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta la sindrome del tunnel cubitale, una neuropatia dovuta a una compressione del nervo ulnare.

Questo problema ha quasi sempre una base osteopatica per cui la percentuale di successo è molto elevata.

Epidemiologia

La sindrome del tunnel cubitale è, dopo la sindrome del tunnel carpale, la neuropatia periferica più comune dell'arto superiore.

Colpisce prevalentemente i maschi dopo i 50 anni e chi svolge mestieri o professioni che implicano un mantenimento del gomito in flessione: per esempio operai, autisti, violinisti, pittori o alcune tipologie di sportivi.

Cenni anatomici

Lo scheletro dell'arto superiore è costituito da tre ossa: omero, radio e ulna. L'omero è l'osso del braccio mentre radio e ulna costituiscono lo scheletro dell'avambraccio.

A livello del gomito le tre ossa realizano una giuntura, l'articolazione del gomito, intorno a cui transitano i vasi e i nervi dell'arto superiore che partono dal collo e giungono fino alla mano.

I principali nervi dell'arto superiore sono tre: mediano, radiale e ulnare: il nervo interessato dalla sindrome omonima è appunto il nervo ulnare.

Il nervo ulnare, partendo dal collo, transita dapprima nella parte interna del braccio, passa dietro alla parte interna del gomito e si dirige verso la mano, in particolare verso le ultime due dita: mignolo e anulare.

A livello del gomito, che rappresenta la zona di interesse, il nervo ulnare transita dietro all'epitroclea, una sporgenza ossea ben percepibile sul lato interno del gomito.

In questa zona l'epitroclea è incavata, lasciando spazio al transito del nervo ulnare, e l'incavo (doccia epitrocleo olecranica) è chiuso superiormente da tessuti molli: in questo modo il nervo ulnare si trova a passare in una sorta di tunnel osteofibroso denominato tunnel cubitale.

Cause

La sindrome del tunnel cubitale ha quasi sempre una causa osteopatica o funzionale.

A livello del tunnel cubitale, infatti, il nervo ulnare non solo si trova costretto in uno spazio limitato ma è anche molto esposto: è esperienza comune che un piccolo colpo accidentale diretto sul tunnel cubitale sia sufficiente pa provocare una scossa elettrica e un intorpidimento delle ultime due dita.

In considerazione della delicatezza del passaggio del nervo ulnare in questo distretto, è facile comprendere come qualsiasi compressione o tensione presente in zona facilmente provochi sullo stesso nervo uno schiacciamento o un intrappolamento.

Compressioni o tensioni locali sono quasi sempre provocate da disguidi meccanici presenti o in zona, a livello dell'articolazione del gomito, o nelle zone adiacenti. Tali disguidi possono essere agevolmente corretti con l'Osteopatia.

Altre cause possono essere tumori, cisti, stress post-traumatici, alterazioni ormonali, gravidanza, diabete o altro ancora. Tuttavia si tratta di cause statisticamente molto meno frequenti e che comunque in parte non giustificano la presenza unilaterale del problema.

Segni e sintomi

La sindrome del tunnel cubitale ha spesso un andamento evolutivo, vale a dire inizia a manifestarsi con una sintomatologia blanda per poi tendere a peggiorare col tempo.

I sintomi sono localizzati prevalentemente a livello di mignolo e anulare ma possono estendersi anche all'avambraccio e alla mano.

Vediamo a seguire i principali sintomi:

La sintomatologia aumenta sempre:

La sindrome del tunnel cubitale può portare a importanti deficit nello svolgimento delle attività quotidiane e lavorative e può trasformarsi in un motivo di invalidità anche grave.

Diagnosi

La diagnosi della sindrome del tunnel cubitale è di stretta competenza medica ed è basata su un esame clinico e sui referti di esami strumentali.

In particolare sono utili RX, RMN e TC ma soprattutto l'elettromiografia che permette di comprendere se il nervo ulnare stia funzionando in maniera fisiologica o se presenti alterazioni.

La sindrome del tunnel cubitale, inoltre, non deve essere confusa con:

Rimedi tradizionali

Il trattamento della sindrome del tunnel cubitale è generalmente di tipo conservativo e ha lo scopo di alleggerire la compressione sul nervo ulnare al fine di ridurre la sintomatologia.

Le soluzioni generalmente proposte sono:

Trattamento osteopatico della sindrome del tunnel cubitale

L'approccio osteopatico alla sindrome del tunnel cubitale prevede non solo un trattamento localizzato a livello del tunnel cubitale ma una revisione completa dell'arto superiore e del tratto cervicale.

Questo perché il nervo ulnare deve essere liberato per tutta la sua lunghezza, vale a dire dalla sua origine cervicale fino alle dita.

Questo nervo, infatti, transita attraverso diversi distretti anatomici che in particolari zone si riducono a strettoie: il tunnel cubitale è una di queste strettoie ma non l'unica.

Pertanto è necessario verificare che il nervo possa muoversi liberamente lungo tutto il suo tragitto e non solo in alcune parti, anche perché talvolta una tensione a livello del gomito potrebbe avere origine a monte o a valle.

Vediamo a seguire i principali settori di interesse osteopatico in caso di sindrome del tunnel cubitale.

Adattamenti osteopatici cranio-sacrali

Il sistema cranio-sacrale deve essere attentamente revisionato ed eventuali adattamenti corretti.

Tensioni a questo livello infatti si trasmettono sempre in discesa, non solo lungo l'asse ma a tutto il sistema delle fasce a cominciare dalle fasce cervicali.

La messa in tensione delle fasce cervicali si ripercuote facilmente sulle radici del plesso brachiale, e quindi sul nervo ulnare, poiché le fasce avvolgono i muscoli del collo in mezzo a cui transitano i nervi diretti agli arti superiori.

Inoltre le restrizioni a livello della base del cranio creano sempre un aumento generale del tono muscolare, il che va sempre a limitare le possibilità dinamiche di una struttura, specialmente se è già in difficoltà.

Quindi una revisione cranio-sacrale è sempre necessaria prima di affrontare un problema periferico.

Adattamenti osteopatici cervicali

A livello cervicale ha origine il plesso brachiale, vale a dire il gruppo di nervi diretti all'arto superiore, per cui difficoltà a questo livello si ripercuotono facilmente sul nervo ulnare.

Innanzitutto è necessario verificare che non siano presenti restrizioni a livello vertebrale, soprattutto a livello cervicale basso e dorsale alto, cioè a livello dei forami di origine del nervo ulnare.

Le rotazioni delle vertebre cervicali possono infatti provocare compressioni sui dischi intervertebrali dando origine a ernie o protrusioni in grado di irritare le radici del nervo ulnare.

Inoltre possono essere presenti tensioni a livello dei muscoli scaleni.

La messa in tensione di detti muscoli rappresenta sempre una fonte di problemi per gli arti superiori poiché attraverso questi muscoli transita il plesso brachiale, per cui i tronchi nervosi del plesso possono restare facilmente compressi o intrappolati.

Adattamenti osteopatici della spalla e del braccio

Il nervo ulnare presenta un altro importante punto di passaggio sotto alla clavicola.

Gli adattamenti funzionali della spalla possono infatti generare compressioni sui nervi del plesso brachiale, i quali rimangono imbrigliati nel sottile spazio presente fra la gabbia toracica e la clavicola.

In questo caso è soprattutto necessario verificare la buona mobilità della scapola, a cui la clavicola è strettamente connessa, per cui è necessario ispezionare anche il tratto dorsale.

A livello del braccio, il nervo ulnare prosegue medialmente all'omero per raggiungere il tunnel cubitale situato dietro all'epitroclea.

Durante il transito brachiale il nervo ulnare può quindi essere infastidito da eventuali contratture muscolari presenti a livello dei muscoli bicipite brachiale, brachioradiale e brachiale.

Le contratture di questo gruppo di muscoli devono essere assolutamente riequilibrate poiché rappresentano una delle più importanti cause di tensione per il nervo ulnare.

Adattamenti osteopatici del gomito

Nel caso di sindrome di tunnel cubitale il gomito rappresenta certamente il settore di maggior interesse da un punto di vista osteopatico.

Innanzitutto è necessario verificare che le tre articolazioni che costituiscono la giuntura del gomito non presentino restrizioni di mobilità.

In particolare l'articolazione omero-ulnare molto spesso presenta adattamenti funzionali in abduzione e in qualche caso anche il capitello radiale può presentare adattamenti in posteriorità.

La riduzione di dette restrizioni tuttavia non è sufficiente poiché è necessario anche revisionare tutta la componente muscolare, fasciale e legamentosa del gomito.

Soprattutto le tensioni fasciali a livello dell'olecrano, oltre che dei fasci terminali del muscolo tricipite brachiale e dei fasci di origine dei muscoli flessori delle dita.

Le fasce fibrose che chiudono posteriormente il tunnel cubitale devono essere trattate in maniera particolare con tecniche specifiche in grado di detendere i tessuti fibrosi senza disturbare il transito del nervo ulnare.

Adattamenti osteopatici dell'avambraccio e della mano

A livello dell'avambraccio in nervo ulnare prosegue nella loggia anteriore dell'avambraccio i muscoli dell'avambraccio, soprattutto i muscoli flessore ulnare del carpo e flessori delle dita.

Tensioni a questo livello possono spesso distendere il nervo ulnare verso il basso creando una tensione nella zona di flessione, a livello del tunnel cubitale.

Anche la mano deve essere attentamente revisionata, soprattutto sul versante mediale, poiché i fasci terminali del nervo ulnare raggiungono le ultime due dita.

In particolare, a livello delle ossa del carpo, è presente il nervo ulnare transita attraverso il canale di Guyon, una strettoia osteo fibrosa dove può subire compressioni. Le compressioni a questo livello danno origine alla sindrome del canale di Guyon ma molto spesso la sindrome del tunnel cubitale è strettamente legata alla sindrome del canale di Guyon.

Casi reali

Riferisco il caso di un idraulico di 58 anni che presentava sindrome del tunnel cubitale dal lato destro da circa un anno.

Il sintomo aveva avuto un andamento progressivo, nel senso che inizialmente era percepito come una sorta di tensione all'avambraccio e alla mano. Solo successivamente ha iniziato ad acquisire i connotati di una sindrome da tunnel cubitale.

Nel corso delle settimane hanno cominciato a manifestarsi formicolii e parestesie alla mano destra, dapprima durante il lavoro, poi anche di notte.

Da un certo punto in poi il risveglio al mattino ha cominciato a diventare la fase più problematica poiché l'addormentamento delle dita era così marcato che un ritorno alla normalità non era possibile prima di cinque o dieci minuti da quando il Paziente si alzava da letto.

Nelle ultimissime fasi l'addormentamento della mano era così marcato da rappresentare, in qualche occasione, causa di impedimento lavorativo.

Il Paziente aveva effettuato fisioterapia e aveva in dotazione un tutore per la notte ma il sintomo era così invalidante che gli era stato prospettato un intervento chirurgico.

Questo Paziente è infine approdato all'Osteopatia tramite un vicino di casa già Paziente dello Studio.

All'esame osteopatico presentava adattamenti importanti a livello craniale, una tensione sulla fascia cervicale media e contratture diffuse a livello della loggia anteriore del braccio, oltre che un adattamento omero ulnare in abduzione.

Il trattamento osteopatico si è sviluppato in tre sedute distribuite in un mese, al termine delle quali la sintomatologia è praticamente scomparsa.

Il Paziente ha avuto guadagni significativi in termini di prestazioni ma soprattutto è notevolmente migliorata la qualità del sonno, nel senso che al risveglio non si sono più verificate parestesie.

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