Emicrania
Osteopatia Genova
Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta l'emicrania.
Nella maggior parte dei casi l'emicrania presenta una base funzionale importante.
L'Osteopatia permette di eliminare quella componente eziologica funzionale, favorendo quindi una riduzione significativa dei sintomi dell'emicrania soprattutto a lungo termine.
L'Osteopatia è utile soprattutto nei casi di emicrania farmaco-resistente, in gravidanza o in età pediatrica.
- Trattamento osteopatico
- Casi reali
- Cosa è l'emicrania
- Segni e sintomi
- Fasi dell'emicrania
- Cause
- Diagnosi
- Terapia
Cosa è l'emicrania
L'emicrania è una forma di cefalea primaria ed è una delle forme più comuni di mal di testa.
Rispetto alle altre forme di mal di testa, l'emicrania presenta una sintomatologia particolare caratterizzata da una varietà di sintomi e da un'alternanza di fasi oltre che da un dolore cefalico che, come indica la parola stessa, interessa prevalentemente una parte del capo.
L'emicrania si manifesta più comunemente nel sesso femminile, interessa tutte le fasce d'età e sembra avere una predisposizione familiare.
Le emicranie più importanti sono estremamente invalidanti poiché possono impedire al Paziente di avere una normale vita di relazione o possono ostacolare l'attività lavorativa in maniera efficace.
Segni e sintomi
L'emicrania è caratterizzata da un quadro sintomatico di base piuttosto preciso:
- Unilateralità: il dolore generalmente interessa solo un lato della testa per quanto talvolta possa migrare; inoltre esistano forme di emicrania bilaterale.
- Dolore pulsante e intenso: coinvolge soprattutto la regione frontale sopra l'occhio e la regione temporale.
- Tendenza al peggioramento: il dolore peggiora sia col trascorrere del tempo sia con l'attività fisica, a differenza della cefalea tensiva che invece migliora con il movimento.
- Presenza di sintomi collaterali
Sintomi collaterali
- Nausea: nausea e vomito possono essere aumentati dall'ipersensibilità agli odori, o osmofobia, rende il Paziente insofferente ad alcuni tipi di essenze o odori.
- Fotofobia: ipersensibilità alla luce. Questo disturbo costringe Pazienti a rimanere in una stanza al buio.
- Fonofobia: l'ipersensibilità ai rumori costringe i lPaziente a isolarsi dagli altri e a restare da solo.
- Sindrome di Ménière
- Dolore facciale
- Calo della concentrazione
- Sudorazione con brividi
- Pallore
- Dolore addominale e diarrea
- Frequente necessità di urinare
Durata e frequenza
L'attacco di emicrania può durare da alcune ore a qualche giorno, nei casi più gravi.
Gli attacchi si presentano con una frequenza che varia da pochi episodi in un anno a due o tre alla settimana.
Fasi dell'emicrania
L'emicrania si sviluppa secondo schemi ricorrenti, tanto che è possibile individuare quattro fasi precise e distinte fra loro.
Fase prodromica
Qualche ora prima o qualche giorno prima che si manifesti l'emicrania, in più della metà dei casi si manifestano particolari sintomi definiti sintomi prodromici.
In basso citiamo i principali:
- Alterazioni umorali: depressione o euforia, irritabilità.
- Sensazione di stanchezza generale, sonnolenza.
- Aumento della fame o del desiderio di alcuni alimenti.
- Alterazioni neurovegetative: stitichezza o diarrea.
- Rigidità muscolare, in particolare a livello cervicale.
Questi particolari segnali, quando si manifestano, possono comparire singolarmente o in maniera associata.
Presenza di aura
Nella fase immediatamente precedente lo sviluppo dell'emicrania, vale a dire 10 o 30 minuti prima, in molti casi si manifesta la cosiddetta aura.
Si definisce aura un insieme di sintomi prevalentemente visivi (scotoma scintillante) che vengono descritti come abbagliamenti di piccola entità, sensazioni simili ai momenti successivi a quando si fissa una luce intensa, scintillii geometrici, limitazione del campo visivo, annebbiamento e simili.
L'aura è caratterizzata non solo da sintomi visivi, ma anche da altri sintomi associati:
- Sintomi sensitivi: ipoestesia o diminuzione della sensibilità, rigidità, formicolio e parestesie (tipo punture di spilli e aghi) su collo, spalle o arti.
- Problemi di coordinazione: disorientamento o mancanza di equilibrio.
- Disturbi del linguaggio reversibili: soprattutto difficoltà di esprimersi.
- Perdita di coscienza: solo in casi molto rari.
Per quanto riguarda la presenza di aura, esistono anche le seguenti possibilità:
- Emicrania senza aura: l'aura non si manifesta.
- Emicrania silenziosa: l'aura si manifesta come sintomo a sé stante senza essere seguita da emicrania.
Fase del dolore
È la fase in cui si manifesta l'emicrania vera e propria, secondo le modalità sopra descritte.
Fase di risoluzione
Nella maggior parte dei casi, un volta finito l'attacco, i sintomi dell'emicrania tendono a svanire gradualmente in maniera spontanea.
In questa fase il Paziente necessita ancora di un periodo di riposo di durata variabile a seconda dell'entità dell'attacco.
In caso di attacchi lievi in qualche ora si risolve tutto mentre gli attacchi più aggressivi lasciano uno strascico sintomatico che può durare anche qualche giorno dopo la risoluzione.
In questi casi possono manifestarsi difficoltà cognitive, sintomi gastrointestinali, sensazioni di esaurimento e di debolezza.
Da un punto di vista umorale, dopo un attacco alcune persone si sentono stranamente euforiche , mentre altre manifestano depressione e malessere generale.
Cause dell'emicrania
Da un punto di vista medico l'emicrania ha cause sconosciute.
Di fatto, nella maggior parte dei casi, l'emicrania insorge in maniera apparentemente spontanea.
Esistono comunque alcune teorie riguardo a possibili cause:
- Alterazione del sistema di regolazione del dolore: via sarebbero alterazioni di conduzione nervosa a livello della corteccia cerebrale, di una zona del tronco encefalico e del nervo trigemino.
- Alterazione ormonale: innanzitutto si osserva come alcune donne riferiscano emicrania in concomitanza del ciclo mestruale (diminuzione di estrogeni).
- Alterazione del calibro dei vasi: alcuni neurotrasmettitori (serotonina, endorfine) agirebbero sulla regolazione del calibro dei vasi intracranici.
- Ereditarietà: in molti casi sembrerebbe esistere una familiarità dei casi di emicrania.
Da un punto di vista osteopatico, per quanto è possibile osservare l'emicrania è sempre associata a un disordine funzionale generale e in particolare dell'estremità cefalica.
La possibilità dell'esistenza di una causa osteopatica dell'emicrania è sostenuta dal fatto che il trattamento osteopatico riduce l'intensità e la frequenza degli attacchi di emicrania in maniera significativa.
Fattori scatenanti
Possono essere identificati alcuni precisi fattori scatenanti che di fatto non sarebbero vere e proprie cause ma piuttosto fattori che favoriscono l'insorgenza dell'emicrania:
- Stimolazioni emotive: stress, ansia, depressione, ipereccitazione, ecc.
- Stimolazioni fisiche: stanchezza, mancanza di sonno, stress posturali (lunghi viaggi), cervicale, calo di zuccheri, ecc.
- Abitudini alimentari errate: eccesso di zucchero, latticini, alcol, ecc.
- Digiuno prolungato: può essere causa di emicrania.
- Cause ambientali: fumo (attivo e passivo), altitudine, esposizione al sole.
- Farmaci: sonniferi, vasodilatatori, terapia ormonale, ecc.
Diagnosi
La diagnosi di emicrania viene formulata sulla base di una raccolta dati piuttosto complessa.
Innanzitutto è necessaria una raccolta anamnestica, a partire da cui è possibile capire l'esatta modalità di manifestazione della cefalea presentata.
L'emicrania, infatti, si presenta sempre con un dolore unilaterale, pulsante, che peggiora col movimento e che presenta sintomi associati fra cui nausea e ipersensibilità alla luce e al rumore.
A tale scopo al Paziente viene spesso consigliato di tenere un "diario del mal di testa" in modo da annotare giornalmente tutti gli sviluppi della patologia con precisione.
Oltre a questo il Paziente viene e sempre sottoposto a un esame obiettivo in modo da valutare i principali parametri vitali (pressione, frequenza cardiaca, auscultazione toracica, ecc.) oltre che la tensione muscolare della zona cervicale e delle spalle.
Il Medico spesso si avvale anche dell'indagine strumentale (RMN, TAC, ECG) oltre che, nei casi più gravi, ecodoppler, puntura lombare e visita oculistica.
Diagnosi differenziale
È sempre necessario effettuare una diagnosi differenziale al fine di non confondere l'emicrania con patologie dalla sintomatologia simile:
- Cefalea a grappolo: il dolore è sempre unilaterale e periodico ma gli attacchi sono brevi e sono presenti sintomi caratteristici come dolore orbitario, naso congestionato e lacrimazione.
- Cefalea tensiva: è spesso bilaterale e comunque meno invalidante.
- Ictus ed emorragia subaracnoidea: in questi casi la cefalea esordisce velocemente.
- Glaucoma acuto: i problemi di vista sono preponderanti rispetto agli altri sintomi.
- Meningite: è sempre presente febbre.
- Arterite temporale: in questi casi il valore della VES è sempre alterato.
- Sinusite: si manifesta con febbre e rinorrea più intensa rispetto all'emicrania.
Terapia
L'intervento terapeutico sull'emicrania avviene a due livelli: preventivo e acuto.
Terapia profilattica
Nei casi più gravi, quando i sintomi si manifestano con una certa frequenza e intensità, viene proposta una terapia preventiva.
La terapia profilattica è una terapia farmacologica da effettuarsi nei momenti di remissione dell'emicrania (nelle fasi in cui l'emicrania non si manifesta) allo scopo di prevenire la frequenza e l'intensità dei suoi attacchi.
I farmaci che vengono utilizzati maggiormente sono:
- Farmaci per l'ipertensione: agiscono andando a regolare il calibro dei vasi sanguigni, sede del dolore dell'emicrania.
- Farmaci antidepressivi: riducono la componente depressiva, allo scopo di ridurre le cause emozionali alla base dell'emicrania.
- Farmaci antiepilettici: agiscono sulla soglia del dolore.
- Tossina botulinica
- Farmaci fitoterapici
Terapia in fase acuta
Quando l'emicrania è in fase attiva vengono utilizzati i seguenti farmaci:
- Triptani: agiscono sui neurotrasmettitori e provocano una contrazione dei vasi sanguigni.
- Anti infiammatori: su alcuni Pazienti sono efficaci.
- Ergotamina: ha un effetto potente sulla vasocostrizione ma può avere effetti collaterali importanti.
- Altri farmaci: in casi estremi possono essere utilizzati oppioidi o barbiturici che non sono specifici per l'emicrania ma hanno un effetto sui sintomi
Terapia in gravidanza
Durante la gravidanza o l'allattamento farmaci possono costituire un fattore di rischio per cui il trattamento farmacologico è limitato il più possibile.
Talvolta possono essere consigliati antidolorifici a basso dosaggio (paracetamolo), farmaci antinfiammatori o triptani ma solo su prescrizione medica.
Durante la fase di gravidanza l'Osteopatia rappresenta una valida alternativa poiché favorisce la remissione di sintomi e soprattutto non presenta controindicazioni.
Trattamento osteopatico dell'emicrania
L'Osteopatia rappresenta una soluzione di eccellenza per l'emicrania poiché è assolutamente efficace nel ridurre i sintomi anche sui lunghi tempi e non presenta controindicazioni.
Il trattamento osteopatico è utile soprattutto nei seguenti casi:
- Emicrania farmaco-resistente
- Gravidanza e allattamento
- Età pediatrica
Come già specificato, le cause dell'emicrania sono ignote ma in questi casi quasi sempre è possibile riscontrare la presenza di adattamenti osteopatici strutturati a livello dell'estremità cefalica e del tratto cervico-dorsale.
È importante notare che il trattamento osteopatico dell'emicrania non è mai settoriale, cioè non è limitato solo al trattamento del cranio ma si estende necessariamente ai settori sottostanti.
Questo perché in virtù di continuità anatomiche, le tensioni presenti a livello cervicale o toracico si riflettono verso l'alto in maniera molto diretta.
Per questo motivo il trattamento osteopatico non è mai settoriale ma è sempre orientato al riequilibrio generale della persona.
Vediamo a seguire come si svolge un trattamento osteopatico per l'emicrania e quali sono i principali settori anatomici di interesse osteopatico.
Adattamenti osteopatici cranio-sacrali
Il sistema cranio-sacrale deve essere sempre riequilibrato in caso di emicrania.
Il cranio presenta infatti una minima capacità di adattamento dinamico che si manifesta con cicli ritmici di espansione e retrazione maggiormente evidenti sull'asse trasversale.
In caso di emicrania l'ampiezza e la frequenza di queste espansioni risultano ridotte.
In particolare il parametro di ampiezza è quasi assente dal lato colpito dall'emicrania mentre la frequenza risulta generalmente rallentata.
Le restrizioni cranio-sacrali sono associate allo sviluppo dell'emicrania soprattutto in considerazione del fatto che il ripristino di tali parametri è sempre seguito da un miglioramento sintomatico piuttosto sensibile.
Le tecniche osteopatiche, mediante opportune manipolazioni dolci, permettono un completo ripristino della dinamica cranio-sacrale.
Adattamenti osteopatici vascolari intracranici
Le arterie e le vene intracraniche possono subire alterazioni osteopatiche, cioè alterazioni dinamiche come compressioni o stiramenti.
Vediamo brevemente a seguire il sistema vascolare del cranio.
Sistema arterioso, per immettere sangue nel cranio:
- Arterie carotidi interne: penetrano nel canale carotideo dell'osso temporale ed entrano nel cranio dove danno rami oftalmici (all'occhio) e rami cerebrali (arterie cerebrali media e anteriore).
- Arterie vertebrali: penetrano nel forame occipitale ed entrano nel cranio dove si uniscono (arteria basilare) dando rami alla parte posteriore del cranio (arterie cerebellari e cerebrale posteriore).
- Poligono di Willis: le arterie carotidi e vertebrali internamente al cranio si uniscono formando un circolo arterioso integrato.
Sistema venoso, per drenare il sangue dal cranio:
- Vene giugulari interne: fuoriescono dal cranio attraverso i forami giugulari (fra occipite e temporale) e rappresentano l'unica via di uscita del sangue dal cranio.
- Seni venosi: sono le vene intracraniche, che raccolgono il sangue da tutto il cranio e lo convogliano nelle vene giugulari interne.
Tutti questi vasi transitano attraverso forami cranici, sia in entrata che in uscita e, anche all'interno del cranio, transitano fra elementi ossei e soprattutto membranosi.
I seni venosi, in particolare, transitano nelle membrane intracraniche e nella meninge esterna, un robusto tessuto fibroso che costituisce la tappezzeria interna del cranio.
Gli adattamenti osteopatici possono alterare il calibro dei vasi e quindi possono alterare il flusso ematico intracranico.
L'alterazione del calibro dei vasi rappresenta uno dei principali fattori ritenuti responsabili dello scatenamento dell'emicrania.
In molti casi tale alterazione avviene su base osteopatica.
Adattamenti osteopatici dell'orbita
In caso di emicrania l'orbita rappresenta un settore del cranio sempre piuttosto critico poiché l'emicrania si sviluppa spesso a partire dalla zona orbitaria.
L'orbita presenta una serie di zone critiche.
Innanzitutto l'angolo interno, costituito dalle ossa mascellare e lacrimale, presenta sempre restrizioni notevoli.
Inoltre il margine superiore, soprattutto a livello della zona sopraorbitale, è frequentemente sotto tensione: da questa incisura fuoriesce il nervo sopraorbitale che si dirige alla fronte e all'occhio.
Anche il margine laterale e il margine inferiore dell'orbita possono essere coinvolti ma con minore frequenza.
La zona frontale presenta sempre restrizioni notevoli sia centralmente, a livello della glabella (in mezzo agli occhi), che lateralmente, sulle bozze frontali e sulle arcate sopraciliari.
La dolorabilità a questo livello può spesso essere confusa con la sintomatologia tipica della sinusite.
Queste tensioni sono largamente responsabili di una sintomatologie emicranica per cui devono essere sempre trattate con la massima attenzione.
Adattamenti osteopatici della zona temporale
La zona temporale rappresenta, insieme alla zona orbitaria, uno degli epicentri dell'emicrania.
A questo livello si instaurano spesso dolori pulsanti di intensità importante che tendono a collegarsi con i sintomi oculari e creano, a livello craniale, una sensazione di corazza dolorosa che non di rado finisce per estendersi anche al resto del cranio.
A livello temporale gli elementi di interesse osteopatico sono la grande ala dell'osso sfenoide, la squama dell'osso temporale, la faccia esterna dell'osso parietale e parte dell'osso frontale.
Su questi elementi ossei si inserisce il muscolo temporale, un muscolo masticatorio, la cui fascia presenta spesso importanti e tensioni sempre molto dolorose.
La zona temporale, soprattutto nella parte anteriore, deve quindi essere trattata con cura.
Adattamenti osteopatici del tratto cervicale
Il tratto cervicale deve essere attentamente revisionato in caso di emicrania poiché presenta un interesse funzionale sotto diversi punti di vista.
Innanzitutto il tratto cervicale ha un interesse vascolare poiché attraverso i forami trasversali delle vertebre cervicali transitano le arterie vertebrali.
Restrizioni osteopatiche a livello delle vertebre cervicali o eventuali dei muscoli del tratto cervicale possono alterare l'assetto dinamico delle vertebre cervicali e quindi creare ostruzioni funzionali a livello delle arterie vertebrali.
Le restrizioni vascolari, come già sottolineato, rappresentano una possibile causa di emicrania.
Inoltre le contratture muscolari del tratto cervicale possono creare tensioni sulla base del cranio: basti pensare i muscoli prevertebrali, ai muscoli ioidei o, posteriormente, ai muscoli diretti alla zona occipito mastoidea.
Adattamenti osteopatici del mediastino
Il mediastino, cioè la zona del torace compresa fra i due polmoni, contiene numerosi organi interni, non solo il cuore e i grandi vasi (arco aortico) ma anche trachea, bronchi, esofago, nervi frenici per citare gli elementi principali.
Soprattutto questa zona presenta un'impalcatura fibrosa di sostegno che, a partire dal diaframma, si sviluppa verticalmente fino al tubercolo faringeo dell'occipite e alle parti superiori del tratto cervicale.
In questa struttura fibrosa sono compresi il pericardio, che avvolge il cuore, e le strutture legamentose degli altri organi.
In ambito osteopatico questa struttura, che peraltro prosegue anche al di sotto del diaframma, viene denominata tendine centrale.
Le tensioni del tendine centrale possono facilmente riflettersi sulla base del cranio e quindi all'interno del cranio.
Le tensioni del mediastino possono svilupparsi per esempio a partire da contratture del diaframma o da tensioni del tratto gastro-esofageo: in questi casi all'emicrania possono essere associati nausea e reflusso gastroesofageo su base tensiva.
Il mediastino deve essere quindi sempre attentamente revisionato in caso di emicrania.
Casi reali
Riferisco il caso di un Paziente di 66 anni che presentava attacchi di emicrania con aura ormai da anni.
Questo Paziente aveva alle spalle una lunga storia di attacchi di emicrania ed era stato seguito da strutture specializzate per anni senza però mai trovare una reale soluzione.
Era quindi infine arrivato ad adottare una strategia "di sopravvivenza" basata sull'utilizzo di alcuni farmaci antidolorifici e al ritiro in una stanza buia durante gli attacchi.
In altri termini questo Paziente era ormai costretto a convivere con l'emicrania.
In realtà riusciva a conviverci in maniera abbastanza sostenibile anche perché ormai era in pensione per cui, non avendo impegni lavorativi, riusciva a gestire le crisi per lo meno senza troppi disagi collaterali, al di là naturalmente della tribolazione dovuta ai sintomi.
Questo Paziente era pertanto piuttosto rassegnato al punto che non cercava neanche più soluzioni alternative.
Tuttavia, per puro caso, è stato inviato all'Osteopatia da conoscenti già Pazienti dello Studio i quali, dopo aver insistito, sono riusciti a convincerlo a fare un ulteriore tentativo.
Questo Paziente presentava una serie di restrizioni cronicizzate da anni a livello craniale e cervicale e inoltre gli attacchi non erano molto frequenti per cui l'approccio non è stato semplice, soprattutto da un punto di vista del riscontro dei benefici.
Il Paziente si è sentito incoraggiato a proseguire il percorso osteopatico soprattutto perché, pur trattato in fase asintomatica, ha avvertito benefici già dalle prime sedute, non tanto a livello di emicrania ma a livello cervicale e a livello craniale in senso generico.
L'impressione generale scaturita dalle prime sedute, infatti, è stata quella di percepire un senso di leggerezza alla testa e al collo e questo soprattutto nella vita quotidiana, cioè al di fuori degli attacchi di emicrania.
Questo riscontro ha incoraggiato il Paziente a proseguire il trattamento che si è protratto per quattro sedute distribuite in un mese e mezzo.
Questo Paziente è stato risentito dopo circa sei mesi e, spontaneamente, ha chiamato dopo circa un anno riferendo di non avere avuto attacchi di emicrania nel corso dell'ultimo anno. Successivamente all'anno non è stato più possibile avere notizie in merito.
Questo caso è molto interessante poiché dimostra come gli effetti di un trattamento osteopatico possano dare benefici anche in caso di sintomatologie strutturate da anni e su fasce di età superiori ai 60 anni.
Al di là del caso specifico, statisticamente la percentuale di successo dell'Osteopatia sull'emicrania è comunque piuttosto elevata.