Morbo di Sever
Osteopatia Genova
Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta il morbo di Sever-Blanke o morbo di Haglund.
Il morbo di Sever quasi sempre si risolve spontaneamente con la crescita ma, nella maggior parte dei casi, è associato alla presenza di adattamenti osteopatici che ne peggiorano i sintomi e il quadro evolutivo.
Per questo motivo una diagnosi di morbo di Severe dovrebbe essere sempre accompagnata da una revisione osteopatica.
- Trattamento osteopatico
- Casi reali
- Definizione
- Cenni anatomici
- Segni e sintomi
- Cause
- Diagnosi
- Rimedi tradizionali
Definizione
Il morbo di Sever è un'osteocondrosi del nucleo di accrescimento dell'apofisi posteriore del calcagno, localizzato nella sede di inserzione del tendine di Achille.
Colpisce prevalentemente i giovani atleti maschi in età evolutiva, fra gli 8 e i 13 anni e, come tutte le osteocondrosi, tende a risolversi spontaneamente con la crescita.
In alcuni casi, tuttavia, può trasformarsi in un problema invalidante poiché non solo causa dolore intenso ma obbliga anche il giovane Paziente a movimenti e posture scorrette.
Cenni anatomici
Il calcagno, cioè l'osso del tallone, posteriormente presenta un nucleoo di ossificazione che, verso i 7 – 9 anni di età, è ancora costituito da tessuto osteocartilagineo.
A partire da quell'età il nucleo di ossificazione comincia però a ossificarsi finché, verso i 15 – 17 anni, finisce per fondersi con il resto dell'osso.
Proprio in questa zona si inserisce il tendine di Achille, cioè il tendine del muscolo del polpaccio, denominato muscolo tricipite surale.
Questa zona, pertanto, è soggetta a fortissime sollecitazioni meccaniche poiché il muscolo del polpaccio, attraverso il tendine di Achille, è in grado di generare una forza tale da sollevare il peso dell'intera persona.
Segni e sintomi
Il segno tipico del morbo di Sever è il dolore dietro al tallone che aumenta sempre dopo uno sforzo e tende a regredire con il riposo.
Il dolore può essere talmente intenso da estendersi alle zone limitrofe, in particolare alla fascia plantare, quindi anche sotto il tallone.
Un altro segno caratteristico, derivato dal dolore, è la zoppia poiché il Paziente tende a non appoggiare la zona dolente e ad assumere quindi un'andatura non fisiologica.
Per lo stesso motivo, anche la postura statica è quasi sempre alterata, dal momento che il Paziente non riesce a permanere a lungo su una zona dolente.
I sintomi del morbo di Sever sono talvolta simili a quelli di altre patologie del piede che, tuttavia, talvolta possono essere ad esso concomitanti:
- Dolore al tendine di Achille: può essere concomitante.
- Fascite plantare: può essere concomitante.
- Spina calcaneare: rara nell'età pediatrica.
- Dolore al piede: il dolore può diffondersi al piede in maniera generica.
- Tallonite
Cause
Generalmente la causa del morbo di Sever è uno squilibrio del processo di accrescimento delle strutture muscolari, ossee e tendinee durante il periodo puberale.
Questo significa che se, per esempio, l'osso cresce più velocemente del muscolo la funzione meccanica dell'arto inferiore sarà alterata.
Il risultato, nello specifico, è un dolore localizzato nel punto di inserzione del tendine di Achille, cioè nella zona maggiormente soggetta a tensioni dinamiche.
Fattori aggravanti possono essere:
- Attività sportiva
- Piede piatto
- Piede cavo
- Dismetrie degli arti inferiori
- Obesità
Diagnosi
La diagnosi del morbo di Sever è soprattutto clinica.
Da un punto di vista radiografico, infatti, è possibile osservare frammentazioni o processi sclerotici del nucleo di ossificazione apofisario completamente asintomatici.
Quindi l'indagine radiografica di per sé è insufficiente a formulare una diagnosi di morbo di Sever: è necessario che siano presenti anche i sintomi specifici significativi.
In ogni caso la diagnosi è di stretta competenza medica.
Rimedi tradizionali
Il morbo di Sever, come tutte le osteocondrosi, ha una prognosi benigna e tende a regredire con la crescita.
Per questo genere di problema, i rimedi tradizionali sono orientati soprattutto a ridurre il dolore.
A tale scopo generalmente vengono prescritti:
- Riposo
- Solette e plantari
- Ghiaccio
- Fisioterapia
- Farmaci antidolorifici
- A volte immobilizzazione (valva gessata)
Trattamento osteopatico del morbo di Sever
Attraverso il trattamento osteopatico è possibile raggiungere almeno due obiettivi:
- A breve termine: ridurre il dolore
- A lungo termine: ridurre il rischio di sviluppare problemi durante la crescita
Quasi sempre, infatti, il morbo di Sever si manifesta in concomitanza di una serie di adattamenti osteopatici, in parte di compenso in parte indipendenti.
Questo significa che innanzitutto il Sever può causare forme di compenso funzionale, per esempio può innescare posture antalgiche o provocare movimenti antalgici che vengono mantenuti anche a guarigione avvenuta.
Inoltre è possibile che adattamenti osteopatici siano comunque presenti indipendentemente dal morbo di Sever: in questi casi i sintomi percepiti sono la risultante del Sever e dei problemi osteopatici.
Questi adattamenti provocano un aumento dell'intensità dei sintomi e rischiano, se mantenuti, di compromettere la normale funzione dell'arto inferiore.
Per questi motivi eliminare la componente osteopatica non solo è utile a ridurre il dolore nell'immediato ma, andando a disinnescare quei compensi che rischierebbero di essere conservati a risoluzione avvenuta, contribuisce anche a ridurre il rischio di sviluppare problemi durante la crescita.
Da un punto di vista osteopatico, allo scopo di trattare efficacemente il morbo di Sever è necessario effettuare una revisione completa dell'apparato locomotore.
Vediamo a seguire i principali settori di intervento.
Adattamenti osteopatici cranio-sacrali
In ambito osteopatico il sistema cranio-sacrale deve essere assolutamente revisionato.
Nello specifico, nel caso del morbo di Sever, il trattamento cranio-sacrale è necessario a liberare il bacino, in particolare le articolazioni sacro-iliache.
Questo aspetto è fondamentale e non può essere tralasciato poiché un disguido meccanico a livello del bacino compromette la funzionalità di tutto l'arto inferiore e quindi del piede.
Nella maggior parte dei casi gli adattamenti dinamici delle articolazioni sacro-iliache dipendono proprio da restrizioni della base del cranio.
Inoltre il sistema cranio-sacrale ha anche un'influenza importante sulle funzioni neurovegetative, come la regolazione del calibro dei vasi, il tono muscolare e la secrezione ormonale, per citare alcuni esempi.
Le alterazioni cranio-sacrali, quindi, influenzano i processi metabolici dei tessuti in maniera non trascurabile, compresi i processi di rimaneggiamento osteocondrale.
Per questi motivi, in caso di morbo di Sever, una revisione cranio-sacrale è assolutamente necessaria.
Adattamenti osteopatici del bacino
Il bacino è spesso sede di alterazioni dinamiche di tipo osteopatico per cui una revisione meccanica a questo livello è strettamente necessaria.
Abbiamo visto come la funzionalità delle articolazioni sacro-iliache molto spesso dipenda da adattamenti cranio-sacrali.
Oltre a questo, però, il bacino può presentare anche adattamenti locali.
In particolare i muscoli extrarotatori dell'anca, molto potenti, possono dare origine a scompensi dinamici notevoli e soprattutto sono in grado di influenzare la mobilità dell'arto inferiore.
Le contratture dei muscoli piriforme, glutei, gemelli, otturatori, per citare i più importanti, devono essere assolutamente destrutturate.
Anche gli squilibri del pavimento pelvico sono spesso causa di restrizioni locali: le contratture del muscolo elevatore dell'ano, in particolare, creano spesso disguidi meccanici importanti a livello del bacino.
Anche gli organi interni, tramite i loro legamenti, possono dare origine a tensioni in grado di destabilizzare il bacino.
Tutti questi aspetti devono essere quindi vagliati attentamente.
Adattamenti osteopatici dell'arto inferiore
L'arto inferiore entra in rapporto diretto col piede per cui, nell'ambito del trattamento del Sever, riveste un interesse speciale.
Il settore maggiormente interessato, da un punto di vista dell'intervento di riequilibrio osteopatico, è la loggia posteriore della gamba: in termini più semplici il polpaccio.
Questo perché, a partire da qui, origina il muscolo tricipite surale il cui tendine, il tendine di Achille, si inserisce sull'apofisi posteriore del calcagno, sede del dolore tipico del morbo di Sever.
Il muscolo tricipite surale deve essere quindi attentamente ispezionato in tutte le sue parti, vale a dire sia nella sua zona profonda, costituita dal muscolo soleo, che nella zona superficiale, costituita dai muscoli gemelli.
Oltre a questo deve essere revisionato, naturalmente, il tendine di Achille.
La revisione del tendine deve essere globale, cioè è necessario verificare che siano presenti tensioni in nessuna delle sue parti e non solo nella zona di inserzione.
Molto spesso sono presenti adattamenti su un solo lato del tendine oppure sono presenti tensioni in zone leggermente dislocate rispetto al punto di inserzione.
Tutte queste parti vanno corrette in maniera precisa e selettiva.
Adattamenti osteopatici del piede
Il piede deve essere attentamente revisionato in tutte le sue sezioni.
Innanzitutto la tuberosità posteriore del calcagno, vale a dire la zona di inserzione del tendine di Achille, normalmente la sede elettiva del dolore tipico del morbo di Sever.
In generale però è necessario trattare il piede a trecentosessanta gradi, quindi tutte le numerose articolazioni fra le ossa del tarso e del metatarso, lo stato tensivo dei tendini e dei muscoli intrinseci e soprattutto lo stato tensivo della fascia plantare, soprattutto nella zona posteriore, sotto il tallone.
Il morbo di Sever, infatti, molto spesso si manifesta in concomitanza di una fascite plantare, per cui le strutture fibrose della pianta del piede devono essere trattate.
Anche le facce laterale e mediale del calcagno devono essere ispezionate poiché spesso le tensioni fasciali si trasmettono anche lateralmente.
Casi reali
Riferisco il caso di uno giovane Paziente di 10 anni con una diagnosi di morbo di Sever al piede destro da circa un anno.
Il Paziente lamentava il classico dolore retrocalcaneare che però si estendeva in parte al polpaccio e alla fascia plantare. Il dolore aumentava sotto sforzo e tendeva a regredire a riposo.
Il ragazzo praticava una blanda attività sportiva, vale a dire un paio di ore di tennis alla settimana, che tuttavia era diventata insostenibile a causa del dolore acuto che subito si scatenava.
Peraltro il ragazzo lamentava a tratti anche un lieve mal di schiena e un dolore al ginocchio destro facendo le scale in discesa.
In seguito ad una visita ortopedica gli era stato proposto riposo e fisioterapia, in particolare applicazioni di tecarterapia abbinate a kinesiterapia, oltre che applicazioni di ghiaccio nei momenti di maggior acutizzazione del dolore.
All'esame osteopatico il Paziente presentava una serie di adattamenti su tutto il lato destro con catene ad andamento discendente. L'adattamento osteopatico, in altri termini, partiva dal cranio e si trasmetteva in discesa fino al piede.
Il trattamento, pertanto, si è sviluppato seguendo l'andamento disfunzionale, cioè è stato necessario partire dall'alto scendendo gradatamente fino al piede.
In seguito a tre sedute in un mese il ragazzo ha riferito di sentirsi più libero nei movimenti e non ha più riferito mal di schiena né male al ginocchio.
Il dolore al tallone è diminuito anche se non scomparso ma questo caso illustra una situazione abbastanza tipica.
In caso di morbo di Sever, il dolore non scompare mai in maniera rapida ma è comunque destinato a regredire in ogni caso.
L'aspetto interessante, tuttavia, è che il ragazzo, oltre al morbo di Sever, presentava anche una serie di adattamenti funzionali correlati che, se non fossero stati corretti, sarebbero rimasti attivi anche a guarigione avvenuta.
Tali adattamenti rappresentano sempre un problema ma, a maggior ragione, durante l'età dello sviluppo poiché impediscono alle strutture di crescere in maniera armonica.