Dito a scatto
Osteopatia Genova

Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta il dito a scatto.

Il dito a scatto, o tenosinovite stenosante,è una patologia che colpisce le dita della mano rendendone difficoltoso l'utilizzo.

Il dito a scatto presenta molto spesso una base funzionale pertanto l'Osteopatia costituisce un rimedio estremamente efficace nei confronti del dito a scatto.

Segni e sintomi del dito a scatto

Il segno evidente e distintivo del dito a scatto è la difficoltà a piegare e ad estendere uno o più dita della mano.

Il movimento del dito risulta difficoltoso come se fosse presente un blocco al suo interno e, qualora il Paziente vada a forzare il movimento, spesso il dito scatta di colpo flettendosi o estendendosi rapidamente e dolorosamente.

Nei casi meno gravi il movimento del dito risulta in realtà semplicemente rallentato e, durante il movimento, si avverte soltanto un tipico crepitio senza tuttavia arrivare al vero a proprio scatto.

Nei casi più gravi,al contrario, risulta addirittura impossibile muovere il dito, neanche attraverso manovre esterne forzose.

Il dito a scatto è sempre accompagnato da:

Il dito a scatto può interessare un solo dito della mano o più dita al tempo stesso e si manifesta con maggiore intensità al mattino e durante le prime ore della giornata.

I sintomi tendono a peggiorare con il movimento ripetuto della mano, in particolare per quanto riguarda i Pazienti costretti a svolgere attività in cui la mano è costretta a esercitare sforzi ripetitivi.

Il dito a scatto si manifesta prevalentemente fra i 40 e i 60 anni e colpisce le donne in leggera prevalenzarispetto agli uomini.

Sintomi associati al dito a scatto

Il dito a scatto può presentarsi in maniera isolata o può essere associato ad altre patologie tra cui:

Cause del dito a scatto

È necessario sapere che i tendini delle dita scorrono dentro a guaine, proprio come il cavo del freno della bicicletta.

Quando la guaina si infiamma, cioè gonfia e diventa dolorosa, lo scorrimento del tendine subisce alterazioni.

Dito a scatto, Osteopatia Genova

La guaina infiammata infatti va a creare attriti interni che in ultima analisi ostacolano il normale scorrimento del tendine.

Se l'infiammazione persiste possono formarsi zone fibrose rigide e noduli a livello del tendine che ne rallentano ulteriormente lo scorrimento.

È proprio la presenza di un nodulo fibroso a livello del tendine l'elemento decisivo responsabile in maniera diretta del dito a scatto.

Il nodulo infatti, a livello delle strettoie della guaina, può trasformarsi in un impedimento allo scorrimento causando l'immobilità del dito.

A questo punto lo scorimento del tendine è possibile solo esercitando uno sforzo supplementare: il nodulo allora oltrepassa forzosamente la zona di restrizione e il dito scatta improvvisamente.

Che cosa provochi l'infiammazione della guaina e l'insorgenza di tale nodulo, tuttavia, ancora non si sa.

Rimedi tradizionali per il dito a scatto

I rimedi tradiionali per il dito a scatto, essendo orientati al sintomo, variano in relazione all'intensità del sintomo stesso.

Riposo

È la prima forma di intervento per il dito a scatto: in molti casi il dito a scatto regredisce semplicemente mantenendo la mano a riposo.

Tuttavia mantenere la mano a riposo è possibile solo per brevi periodi, specialmente per quanto riguarda i Pazienti che esercitano attività di tipo manuale.

Steccatura in estensione

In caso di dito a scatto talvolta può trovare utilità la steccatura del dito in estensione allo scopo di immobilizzare il dito in attesa che l'infiammazione regredisca.

La steccatura può durare anche parecchie settimane per cui non è un'applicazione agevole, specie nei casi in cui il Paziente sia costretto a svvolgere attività manuali.

Tuttavia nei casi meno gravi è sufficiente steccare il dito solo durante la notte.

Farmaci antinfiammatori da banco

La terapia farmacologica costituisce generalmente il primo rimedio qualora il riposo o l'immobilità risultino insufficienti.

I farmaci antinfiammatori sono mirati a ridurre l'infiammazione della guaina tendinea favorendo così il ripristino dello scorrimento del tendine.

In aggiunta vengono somministrati anche farmaci antidolorifici per ridurre il dolore allo scatto e allo scorrimento del tendine.

Fisioterapia

La terapia manuale come stretching o massaggi viene spesso prescritta in caso di dito a scatto.

Anche applicazioni fisiche come tecarterapia, laserterapia, ultrasuonoterapia o altre ancora trovano largo impiego in questi casi allo scopo di ridurre l'infiammazione locale.

La fisioterapia non presenta particolari controindicazioni e costituisce un rimedio relativamente utile, soprattutto nei casi poco gravi.

Farmaci cortisonici

La terapia cortisonica nel dito a scatto viene spesso somministrata per via infiltrativa direttamente nella guaina del tendine.

Talvolta si preferisce iniettare il cortisone fuori dalla guaina allo scopo di limitare il rischio di danneggiamento del tendine.

La terapia cortisonica può avere qualche controindicazione nei casi di particolari patologie ma è abbastanza risolutiva, per lo meno nell'immediato.

Intervento chirurgico

Rappresenta la soluzione estrema e viene riservata ai casi gravi, non riducibili mediante altre metodiche.

L'intervento viene praticato in anestesia locale, dura al massimo venti minuti e prevede una piccola incisione alla base del dito.

Il tempo di recupero tuttavia non è breve e talvolta sono necessarie parecchie settimane prima di ritornare alla normalità.

L'intervento è seguito generalmente da cicli di fisioterapia orientati non tanto a curare il dito a scatto quanto piuttosto a lenire i postumi della ferita chirurgica.

Approccio osteopatico al dito a scatto

Identificare la causa di impedimento allo scorrimento del tendine unicamente con la presenza di un nodulo cistico è, per alcuni aspetti, limitativa e discutibile.

Sulla base dell'indagine funzionale e sulla base dell'alta percentuale di successo del trattamento osteopatico, è possibile osservare come, in altissima percentuale, il dito a scatto dipende piuttosto da squilibri dinamici della mano e dell'arto superiore.

Non si nega che la presenza di un nodulo possa costituire un impedimento allo scorrimento ma è altresì necessario constatare che:

La presenza di un nodulo tendineo quindi non sembra costituire l'unica causa del dito a scatto.

Anzi in moltissimi casi, per quanto è possibile constatare, il dito a scatto dipende piuttosto da restrizioni dinamiche a livello dei muscoli intrinseci della mano e delle dita e da restrizioni miofasciali, legamentose e tendinee sia della mano che dell'arto superiore.

Queste disfunzioni possono essere facilmente rimosse per mezzo delle tecniche osteopatiche.

Lo stesso nodulo, in realtà, sembrerebbe essere esso stesso già una conseguenza delle disfunzioni dinamiche della mano.

Vale a dire che il tendine, sottoposto ad uno stress meccanico continuo, nel corso del tempo sviluppa adattamenti locali di tipo organico.

Questi adattamenti quindi non costituiscono di per sé la causa del problema, caso mai essi stessi ne sono una conseguenza.

Peraltro, al di là dell'aspetto puramente meccanico, la tenosinovite stenosante caratteristica del dito a scatto può avere anche una base neurovegetativa.

Cioè il dito a scatto può dipendere da alterazioni del microcircolo locale o da alterazioni bioumorali locali secondarie ad adattamenti spesso di tipo osteopatico.

Bisogna tenere presente infatti che l'innervazione ortosimpatica che sovraintende a queste funzioni è veicolata da fibre nervose che transitano nella compagine del sistema miofasciale dell'arto superiore.

Pertanto, in caso di tensioni o compressioni di dette fibre, l'informazione neurovegetativa periferica risulta alterata, con tutte le conseguenze.

L'intervento osteopatico quindi è orientato ad un ripristino globale della funzione della mano e dell'arto superiore, non solo sotto il profilo strettamente biomeccanico ma anche vascolo nervoso e neurovegetativo.

Trattamento osteopatico del dito a scatto

Il dito a scatto viene trattato dall'Osteopatia con ampio margine di successo.

Il trattamento del dito a scatto inizia generalmente con l'analisi e il riequilibrio dei sitemi profondi per poi arrivare gradualmente alle strutture più periferiche e superficiali.

Adattamenti osteopatici di tipo cranio sacrale

Squilibri funzionali di tipo cranio sacrale sono sempre presenti in caso di dito a scatto.

Le disfunzioni della base del cranio pregiudicano in maniera importante sia la funzione dinamica delle fasce che le funzioni autonome di tipo neurovegetativo.

A partire dalla base del cranio infatti originano spesso tensioni che si sviluppano in discesa sia nel canale neurale che a livello delle fasce superficiali.

Il trattamento delle disfunzioni craniali è di cruciale importanza.

Molti insuccessi nel trattamento del dito a scatto dipendono proprio dal fatto che non viene trattato il sistema cranio sacrale.

Le disfunzioni cranio sacrali infatti, pregiudicando la vitalità dei sistemi profondi, rischiano, se non corrette, di riportare la situazione alle origini vanificando il trattamento svolto localmente sul dito o sull'arto superiore.

Per maggiori informazioni vai alla pagina sul sistema cranio sacrale.

Adattamenti osteopatici del tratto cervicale

Il tratto cervicale è spesso sede di disfunzioni importanti capaci di pregiudicare la corretta funzionalità dell'arto superiore.

Inoltre a livello cervicale originano i plessi nervosi responsabili dell'innervazione dell'arto superiore per cui disguidi a questo livello si ripercuotono facilmente sulla conduzione sia della sensibilità che della motricità del braccio e della mano.

In caso di dito a scatto pertanto la revisione del tratto cervicale è un passaggio obbligato.

Le strutture maggiormente coinvolte a livello cervicale sono i muscoli scaleni, situati lateralmente, i muscoli delle doce vertebrali, compresi i muscoli sotto occipitali, il muscolo sternocleidomastoideo e le fasce cervicali superficiale e media.

Inoltre è necessario revisionare l'assetto dinamico delle vertebre cervicali che talvolta presentano restrizioni di tipo primario.

La buona funzionalità del tratto cervicale deve essere garantita al fine di curare il dito a scatto dal momento che restrizioni a questo livello possono compromettere l'arto superiore sia dal punto di vista meccanico che neurovegetativo.

Con le tecniche osteopatiche è possibile riequilibrere il tratto cervicale in maniera soft senza alcun tipo di rischio o conseguenza.

Adattamenti osteopatici del cingolo superiore

Per cingolo superiore si intende il blocco osteo articolare costituito da scapola e clavicola.

Questi elementi si trovano spesso in disfunzione in caso di dito a scatto.

Sia la scapola che la clavicola possono essere soggette a specifiche disfunzioni di mobilità in grado di generare tensioni a valle lungo tutto l'arto superiore.

Le articolazioni sterno claveare e acromion claveare costituiscono spesso zone di restrizione importante e limitazioni funzionali a questo livello pregiudicano facilmente la corretta funzione dinamica del braccio e dell'avambraccio.

Inoltre bisogna considerare che immediatamente sotto al clavicola transitano elementi di vitale importanza quale il plesso brachiale, i vasi succlavi e i grandi vasi linfatici.

Disagi di questo tipo possono mettere in difficoltà l'arto superiore e avere una responsabilità importante nell'eziologia di un dito a scatto.

Pertanto è necessario assicurare la perfetta mobilità del cingolo scapolare e degli elementi attigui.

Adattamenti osteopatici del torace

Le disfunzioni della gabbia toracica costituiscono una componente disfunzionale sempre importante in caso di dito a scatto.

A livello toracico è possibile riscontrare disfunzioni sia a livello vertebrale e costale sia, soprattutto, a livello muscolo fasciale.

Spesso sono coinvolti i muscoli intercostali che presentano contratture importanti capaci di limitare notevolmente le possibilità dinamiche dell'intera gabbia toracica.

Anche le fasce dei muscoli più superficiali (trapezio, grande pettorale) sono spesso coinvolte.

La rigidità della gabbia toracica costituisce un elemento restrittivo non trascurabile poiché capace di pregiudicare la mobilità e la dinamicità dell'arto superiore in maniera importante.

Inoltre non bisogna sottovalutare le restrizioni presenti nel cavo scaellare da cui transitano non solo gli elementi nervosi ma anche vascolari diretti al braccio.

Le tecniche osteopatiche permettono di riequilibrare la corretta dinamica di questi elementi restituendo mobilità e scioltezza al torace.

Adattamenti osteopatici dell'arto superiore

Per quanto riguarda l'arto superiore è necessario revisionare i principali snodi articolari, i muscoli e le fasce, oltre che gli elementi vascolo nervosi.

Le articolazioni di spalla e gomito sono spesso coinvolte.

L'articolazione scapolo omerare per la verità è la meno coinvolta statisticamente mentre il gomito e il complesso del carpo si trovano spesso in disfunzione.

Il gomito spesso presenta adattamenti omero ulnari sul piano frontale mentre il capitello del radio si trova spesso adattato sul piano sagittale rispetto all'omero.

Le disfunzioni del gomito si trasferiscono al carpo in maniera molto diretta trasmettendo disfunzioni meccaniche e tensioni miofasciali alla mano e alle dita.

Bisogna considerare inoltre che a livello del gomito transitano i nervi mediano, radiale e ulnare: quest'ultimo in particolare speso si trova spesso in uno stato di compressione a livello del passaggio epitrocleare.

Anche le tensioni muscolo fasciali dell'arto superiore hanno un ruolo importante.

Soprattutto i muscoli dell'avambraccio, in particolare il muscolo flessore superficiale delle dita, il muscolo flessore comune profondo delle dita e il muscolo flessore lungo del pollice, si trovano frequentemente contratti.

Bisogna considerare che i noduli refertati in caso di dito a scatto si trovano spesso proprio nei tendini terminali del muscolo flessore comune profondo delle dita e del muscolo flessore lungo del pollice per cui le contratture della loggia anteriore dell'avambraccio devono essere trattate in via prioritaria.

Tramite le tecniche osteopatiche è possibile riequilibrare tutte queste strutture riportandole ad una funzione normale in maniera non invasiva e completamente indolore.

Adattamenti osteopatici della mano

Quando parliamo di mano comprendiamo, in questa sessione, il carpo, il metacarpo e le dita.

In caso di dito a scatto il carpo (cioè il polso) è sempre coinvolto da un punto di vista disfunzionale.

Il disagio biodinamico del carpo si trasferisce spesso agli elementi metacarpali e alle dita della mano dal momento che dal carpo originano le fasce e molti muscoli intrinseci della mano.

Inoltre non bisogna sottovalutare la presenza degli elementi in transito attraverso il tunnel carpale che possono ricevere compressioni e stress dinamici di vario tipo.

Il risultato, al di là della sindrome del tunnel carpale, è proprio un malfunzionamento meccanico della mano e delle dita.

In caso di dito a scatto una responsabilità fondamentale rivestono anche le disfunzioni degli elementi metacarpali, in particolare i muscoli interossei e lombricali delle dita.

Anche il gruppo dei muscoli delle eminenze tenar e ipotenar e le stesse fasce palmari hanno un ruolo importante nella complessa dinamica della mano per cui difficoltà dinamiche di questi elementi costituiscono sempre fattore di restrizione importante.

Per quanto riguarda le dita bisogna considerare che a questo livello possono essere presenti disfunzioni dinamiche delle articolazioni metacarpo falangee e interfalangee come anche le restrizioni fasciali delle capsule e degli elementi fibrosi degli apparati estensore e flessore.

In altri termini la mano deve essere revisionata in tutte le sue sezioni.

Per quello che è possibile osservare le disfunzioni dinamiche delle strutture intrinseche della mano hanno una responsabilità decisiva in caso di dito a scatto.

Il trattamento osteopatico della mano pertanto è assolutamente essenziale ai fini di trattare il dito a scatto.

Casi reali

Riferisco il caso di una musicista professionista di 40 anni, suonatrice di viola, strumento molto impegnativo sotto il profilo della performance della mano.

Questa Paziente presentava un dito a scatto da diversi mesi ed era già in lista per un intervento chirurgico.

Le dita interessate erano il medio e l'anulare della mano destra che presentavano uno scatto soprattutto al mattino.

Questo problema era decisamente invalidante per la Paziente, soprattutto in relazione alla propria attività professionale.

Nel corso dei mesi questa Paziente aveva già tentato di curarsi per vie tradizionali e, non avendo ottenuto risultati, era in attesa di un intervento chirurgico.

Attraverso il trattamento osteopatico questa Paziente ha risolto il problema in tre sedute nell'arco di un mese.

Le disfunzioni primarie, in questo caso, erano localizzate al novanta per cento a livello della mano.

Erano infatti presenti restrizioni craniali e restrizioni fasciali a livello dell'avambraccio ma soprattutto erano presenti contratture specifiche a livello dei muscoli interossei e dei muscoli lombricali e tensioni specifiche sulla fascia palmare.

Inoltre erano presenti tensioni fasciali dei manicotti fibrosi delle dita interessate con ripercussioni sugli elementi legamentosi delle articolazioni metacarpo falangee.

Risolte queste tensioni la sintomatologia si è attenuata in maniera molto rapida per arrivare ad una soluzione completa in circa tre settimane.

Casi del genere per la verità non sono infrequenti.

In alcuni casi è possibile assistere a decorsi leggermente più lunghi ma questo dipende prevalentemente dal tempo di permanenza del problema.

Vale a dire un dito a scatto presente da molti anni, pur a fasi sintomatiche alterne, presenta una maggior resistenza alla correzione osteopatica poiché i tessuti fibrosi nel corso del tempo tendono a irrigidirsi e a diventare meno elastici.

La stessa presenza di noduli tendinei può, oltre una certa misura, diventare effettivamente elemento di limitazione allo scorrimento.

Pertanto è corretto precisare che non sempre è possibile un recupero del cento per cento.

Tuttavia è anche vero che, con le tecniche osteopatiche, il trattamento del dito a scatto ha un margine di successo statisticamente molto elevato.

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