Mialgia
Osteopatia Genova

Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta il dolore muscolare o mialgia.

La mialgia spesso si manifesta al di fuori di una patologia specifica, talvolta coinvolge distretti corporei apparentemente anonimi ma con un'intensità a volte importante al punto di trasformarsi in un problema invalidante.

La mialgia è trattata con successo dall'Osteopatia poiché nella maggior parte dei casi ha un'origine funzionale.

Cause

Le cause del dolore muscolare sono quasi sempre risolvibili dall'Osteopatia poiché, come vedremo a seguire, la mialgia è quasi sempre il risultato di un adattamento funzionale.

In altri casi la mialgia dipende da problematiche transitorie soggette a risoluzione spontanea mentre, in un numero minore di casi, può dipendere da malattie gravi ma queste casistiche sono statisticamente piuttosto rare.

Contrattura muscolare

Il tessuto muscolare, a differenza degli altri tessuti corporei, ha la capacità di accorciarsi e allungarsi: questa capacità è la sua caratteristica distintiva.

L'accorciamento, o contrazione, è l'azione che permette al muscolo di compiere un lavoro: per esempio per sollevare un peso con la mano il muscolo del braccio dovrà contrarsi, accorciarsi. La contrazione richiede energia.

L'allungamento, o rilasciamento, rappresenta l'azione opposta ed avviene al termine della contrazione: una volta compiuto il lavoro il muscolo si rilascia, cioè torna ad essere rilassato.

In alcuni casi, tuttavia, il tessuto muscolare non riesce più a rilasciarsi e resta accorciato: si sviluppa in questo modo una contrattura, cioè uno stato permanente di contrazione.

Le contratture muscolari sono generalmente dolorose e inoltre limitano la mobilità scheletrica poiché impediscono alle articolazioni di muoversi liberamente.

In alcuni casi le contratture muscolari possono essere il risultato di uno sforzo, per esempio dopo un esercizio fisico, ma queste situazioni sono generalmente transitorie e non provocano sintomi permanenti.

Le contratture muscolari permanenti, invece, hanno sempre una base osteopatica.

È necessario capire che il muscolo è un elemento effettore, cioè non ha la possibilità di decidere da solo se contrarsi o meno ma può solo obbedire a un comando nervoso. Quindi se riceve l'ordine di contrarsi si contrae e, viceversa, se riceve l'ordine di rilasciarsi si rilascia.

In alcuni casi, in seguito a traumatismi di vario tipo, si instaurano schemi neurofisiologici che impongono ad alcune fibre muscolari uno stato di contrattura permanente.

Se tali contratture sono sufficientemente numerose, la situazione funzionale generale risulterà alterata e l'individuo potrà manifestare sintomi dolorosi, limitazioni funzionali e alterazioni posturali.

Crampo

Il crampo è una contrazione muscolare involontaria, uno spasmo, che si manifesta saltuariamente in determinati distretti.

A differenza della contrattura muscolare, il crampo non presenta caratteristiche di cronicità, nel senso che generalmente si manifesta in maniera acuta per qualche minuto ma poi tende a regredire spontaneamente.

Il crampo può manifestarsi in seguito ad un'attività fisica molto impegnativa o in seguito ad uno sforzo intenso: in questi casi regredisce spontaneamente.

In altri casi invece si manifesta a riposo, per esempio durante la notte: queste situzioni sono il risultato di uno squilibrio osteopatico per cui meritano una revisione funzionale (vedi la sezione sui crampi).

In ogni caso il crampo non è mai causa di mialgia cronica poiché è sempre e comunque un fenomeno transitorio.

Strappo muscolare

Lo strappo muscolare è una lesione del tessuto muscolare, una vera e propria rottura di alcune fibre muscolari.

Lo strappo può essere più o meno grave a seconda del numero di fibre coinvolte: se il numero di fibre lesionate è basso il muscolo risulta poco danneggiato, mentre in caso contrario il muscolo risulta molto danneggiato e può andare incontro a una diminuzione significativa di prestazione.

Lo strappo muscolare è sempre il risultato di un trauma distrattivo, cioè il muscolo viene sottoposto ad un allungamento improvviso e inaspettato a cui risponde con una brusca contrazione riflessa: tale contrazione a volte è talmente violenta che alcune fibre muscolari si lacerano dando così origine a uno strappo.

È però necessario capire che il dolore si manifesta in maniera acuta solo al momento del trauma ma, una volta terminati i processi di cicatrizzazione, tende a scomparire.

Questo significa che lo strappo muscolare non è mai causa di mialgia cronica poiché, una volta terminate le fasi infiammatoria e riparativa, il muscolo cessa di dolere: nella zona dello strappo talvolta si avverte una fossetta al tatto ma tale zona è totalmente indolore.

Cause patologiche

In alcuni casi la mialgia può dipendere da altre cause osteopatiche o da cause patologiche: queste ultime fortunatamente presentano un'incidenza statistica più bassa rispetto alle cause funzionali.

Alcune cause funzionali o patologiche che possono dare mialgia:

Tali affezioni, per quanto numerose, rappresentano comunque un insieme di fattori eziologici statisticamente meno incidente rispetto alle cause funzionali.

Segni e sintomi

I sintomi della mialgia sono:

I sintomi della mialgia possono essere classificati in base a diversi parametri.

Insorgenza

Per quanto riguarda l'insorgenza, il dolore può manifestarsi in maniera improvvisa o gradualmente. Nella maggior parte dei casi vi è un'insorgenza graduale poiché il tono muscolare tende ad aumentare progressivamente in seguito ad un adattamento osteopatico.

Localizzazione

La localizzazione rappresenta un parametro molto variabile.

In alcuni casi la mialgia si manifesta in punti specifici o trigger-point.

I trigger-point talvolta sono riferibili a particolari strutture profonde. Per esempio a livello intercostale, nel caso di contratture dei muscoli intercostali, in zona epigastrica (sulla bocca dello stomaco), in caso di contratture del diaframma, nella parte superiore della scapola, in caso di contratture del muscolo sovraspinato, ecc.

In alcuni casi invece i trigger-point presentano una localizzazione apparentemente anonima, nel senso che non sono collegati a strutture profonde specifiche come articolazioni o visceri. Per esempio possono essere presenti punti dolorosi a metà coscia o sulla volta cranica.

In altri casi il dolore è diffuso su zone ampie, come per esempio un fianco, un'intera spalla, il dorso del piede, ecc.

Modalità di manifestazione

Per quanto riguarda la modalità di manifestazione, la mialgia può talvolta presentarsi sotto sforzo, talvolta a riposo.

Quando il dolore si presenta sotto sforzo, allora generalmente si è in presenza di problemi di tipo meccanico. In altri termini alcune parti si muovono in maniera non fisiologica e alcuni settori muscolari vanno incontro a sforzi o tensioni anomale. In questo modo sviluppano contratture o tensioni miofasciali.

Quando invece la mialgia si manifesta a riposo, allora solitamente sono presenti tensioni non solo muscolari ma anche fasciali, cioè tensioni che interessano sia il muscolo, la parte contrattile, che la fascia muscolare, cioè l'involucro fibroso che contiene il muscolo.

Le tensioni della fascia muscolare sono molto dolorose poiché la fascia, come tutte le strutture fibrose, è molto innervata e contiene numerosi terminali nervosi dolorifici.

Intensità

La mialgia può avere diversi livelli di intensità, può cioè manifestarsi in maniera acuta oppure in maniera più blanda.

Generalmente il dolore acuto interessa zone piuttosto limitate, nel senso che può essere puntiforme oppure coprire un'area di piccole dimensioni.

Il dolore subacuto o di bassa intensità può invece estendersi a zona più ampie, come per esempio il tratto dorsale, un polpaccio, un braccio, ecc.

Cronicità

Il dolore della mialgia può presentarsi con diverse caratteristiche temporali in base alla frequenza e alla durata.

Per quanto riguarda la frequenza, in alcuni casi può essere presente un dolore cronico, vale a dire è sempre presente in maniera costante, in altri casi un dolore intermittente, cioè si presenta in alcuni momenti specifici, e in altri casi ancora è saltuario, cioè si presenta in alcuni particolari momenti apparentemente senza motivo.

Da un punto di vista della durata, la mialgia può avere caratteristiche di lunga durata o di breve durata. Solitamente il dolore di lunga durata è meno acuto mentre il dolore di breve durata, quindi più recente, è più intenso, per quanto questo non rappresenti una regola assoluta.

Diagnosi

La diagnosi di mialgia è di stretta competenza medica: gli Specialisti del settore sono essenzialmente il Reumatologo, l'Ortopedico e il Fisiatra.

La diagnosi viene formulata sulla base di un esame obiettivo e sulla base di referti di laboratorio e strumentali fra cui:

Rimedi tradizionali

Il trattamento della mialgia è quasi sempre conservativo e solo in rarissimi casi si interviene chirurgicamente.

I rimedi tradizionali più frequenti sono:

Trattamento osteopatico della mialgia

Come in parte già esposto, la mialgia è il risultato di un adattamento generale dell'organismo sotto il profilo dinamico.

Questo significa che, in caso di mialgia, alcuni settori dell'organismo sono soggetti a importanti restrizioni dinamiche e tali limitazioni funzionali provocano dolori e impedimenti motori, oltre a tutto il corredo di sintomi tipici della mialgia.

L'intervento osteopatico sulla mialgia è quindi al tempo stesso globale ed estremamente settoriale.

Allo scopo di ristabilire un equilibrio generale nell'organismo è innanzitutto necessario riequilibrare il sistema cranio-sacrale e i sistemi profondi, dopodiché è necessario intervenire in maniera settoriale sulle varie zone interessate con opportune tecniche.

Il lavoro sulla mialgia, pertanto, spesso è piuttosto impegnativo poiché, a seconda del numero dei distretti coinvolti e a seconda dell'intensità dei sintomi, potrebbe essere necessario effetture sessioni di più di un'ora.

Bisogna infatti considerare che il trattamento osteopatico è finalizzato a effettuare correzioni stabili nel tempo, in modo tale che il problema non si ripresenti in futuro.

A tale scopo è necessario quindi intervenire con precisione e correggere attentamente tutte le zone che presentano adattamenti restrittivi.

Vediamo a seguire la modalità di intervento.

Adattamenti osteopatici cranio-sacrali

Come già esposto, il sistema cranio-sacrale deve essere revisionato ed eventuali restrizioni presenti devono essere opportunamente corrette.

Adattamenti osteopatici a questo livello, infatti, molto spesso provocano alterazioni del livello del tono muscolare che generalmente tende ad aumentare.

Allo scopo di capire che cosa sia il tono muscolare, è necessario sapere che, anche quando il muscolo è rilassato, in realtà è sempre presente uno stato di minima contrazione permanente che garantisce una certa consistenza al tessuto: questo leggerissimo stato di contrazione è il tono muscolare.

Possiamo immaginare il muscolo come il motore di una macchina: anche quando siamo fermi al semaforo, in realtà non è del tutto spento ma è acceso "al minimo", pronto ad entrare in azione.

Il tono muscolare può essere quindi paragonato al “minimo” di un motore, cioè quel minimo livello di contrazione che permette al muscolo di stare a riposo ma, al tempo stesso, di essere pronto a reagire.

Il tono muscolare deve essere quindi regolato ad un livello ottimale, nel senso che un tono eccessivamente basso non è funzionale all'attività muscolare ma un tono troppo alto provoca impedimento alla mobilità, contratture e sintomi.

In caso di mialgia il tono muscolare risulta quasi sempre aumentato e questo in buona parte dipende dalla presenza di adattamenti dinamici cranio-sacrali: tali adattamenti infatti si riflettono in maniera importante sul livello del tono muscolare, generalmente andando ad aumentarlo.

La riprova è nel fatto che il trattamento del sistema cranio-sacrale provoca sempre, come primo effetto tangibile, un rilassamento generale della muscolatura.

Adattamenti mio-fasciali locali

Il trattamento del sistema cranio-sacrale, per quanto importante, non è sufficiente a ridurre i sintomi mialgici.

A tale scopo è infatti necessario anche e soprattutto intervenire a livello dei trigger-point, i punti dolorosi.

L'intervento locale è basato su tecniche leggere.

In presenza di un dolore muscolare localizzato, una tecnica aggressiva va a peggiorare i sintomi o, nella migliore delle ipotesi, risulta poco efficace.

Per esempio una manipolazione o una digitopressione, non solo non sortiscono gli effetti sperati ma spesso risultano addirittura controproducenti poiché rischiano di esacerbare i sintomi: una zona contratta, infatti, se sottoposta ad una manovra dolorosa, tende a contrarsi ancora di più.

L'utilizzo di tecniche leggere, invece, non innesca reazioni difensive da parte del tessuto e questo permette all'informazione dinamica, veicolata dalla tecnica, di agire in maniera efficace.

Inoltre le tecniche leggere sono altamente penetranti: proprio perché non provocano reazioni di risposta nei tessuti trattati, attraverso queste tecniche è possibile trasmettere l'informazione in profondità.

In questo modo il tessuto viene ammorbidito in maniera stabile e la correzione permane nel tempo.

La correzione locale viene effettuata su tutte le zone soggette a contrattura per cui talvolta l'intera seduta presenta una certa durata, in alcuni casi superiore all'ora.

Tuttavia questa metodologia di intervento permette di ottenere risultati straordinariamente efficaci.

Casi reali

Riferisco il caso di una Paziente di 45 anni affetta da mialgia diffusa ad una spalla da diversi mesi.

Il dolore era particolarmente invalidante poiché si manifestava prevalentemente nelle ore notturne, ostacolando quindi il sono, per quanto fosse comunque presente anche di giorno, quindi praticamente sempre.

Questa Paziente era stata sottoposta a moltissimi esami fra cui risonanza magnetica, ecografia, radiografia, TAC e analisi del sangue ma dagli esami non era emerso nulla di significativo.

L'articolazione scapolo omerale infatti non presentava segni di artrosi, non erano presenti calcificazioni, non erano presenti versamenti articolari, i tendini della cuffia dei rotatori erano apparentemente in ordine, era solo presente una leggera osteoporosi che comunque non poteva giustificare il quadro sintomatico riferito.

La Paziente, dopo svariate visite, aveva ricevuto una diagnosi di mialgia, cioè dolore muscolare alla spalla: il tutto però senza una vera causa apparente poiché non solo non aveva subito alcun trauma evidente ma il quadro radiografico e gli esami sierologici non indicavano la presenza di patologie specifiche.

Dopo svariati tentativi con fisioterapia, terapia antinfiammatoria, attività motoria mirata, nuoto e agopuntura la situazione era tutto sommato piuttosto invariata.

La Paziente è infine approdata all'Osteopatia su consiglio dell'Ortopedico il quale, avendo reputato il caso non di competenza chirurgica ma al tempo stesso non risolvibile con terapie conservative standard, ha proposto alla Paziente un percorso osteopatico.

All'esame osteopatico la Paziente presentava una compressione craniale notevole accompagnata da una moltitudine di adattamenti osteopatici e tensioni muscolo fasciali a livello della spalla.

In seguito a tre sedute spalmate in un mese la sintomatologia si è notevolmente ridotta: il dolore è quasi scomparso ma soprattutto la qualità del sonno è migliorata notevolmente, al punto che la Paziente è riuscita a dormire per circa sette ore per notte senza interruzioni.

Rivista dopo circa un mese e mezzo per un controllo, i sintomi erano praticamente scomparsi.

Condividi questo articolo