Deglutizione atipica
Osteopatia Genova
Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta i Pazienti affetti da deglutizione atipica.
La deglutizione atipica rappresenta una condizione funzionale di competenza multidisciplinare, prevalentemente ORL, foniatrica e odontoiatrica, ma molto spesso ha anche un'importante base osteopatica.
L'Osteopatia rappresenta pertanto una prassi di supporto estremamente utile poiché permette di ridurre la componente funzionale e alleggerire i sintomi in maniera talvolta importante.
- Trattamento osteopatico
- Casi reali
- Cenni anatomici
- Fisiologia della deglutizione
- Cosa è la deglutizione atipica
- Cause
- Segni e sintomi
- Terapia
Cenni anatomici
Il cavo orale è delimitato anteriormente dai denti e dalle labbra, lateralmente dalle guance, superiormente dal palato, posteriormente dalla faringe e inferiormente dalla lingua pavimento della bocca o pavimento buccale.
Il cavo orale presenta stretti rapporti con le strutture adiacenti fra cui la base del cranio, con l'ATM, con i muscoli masticatori, con l'osso ioide, con il tratto cervicale, con le prime coste, con il cingolo scapolare e con l'esofago.
Tuttavia la descrizione anatomica di tutti questi distretti sarebbe eccessivamente complessa e dispersiva, per cui a seguire sarà presentata unicamente una descrizione sommaria delle strutture del cavo orale che comunque sono quelle direttamente coinvolte in caso di deglutizione atipica.
Lingua
La lingua è una struttura muscolare composta da una serie di muscoli, in parte intrinseci, in parte estrinseci.
I muscoli intrinseci, cioè i muscoli interni alla lingua, fanno tutti riferimento allo scheletro fibroso della lingua e si suddividono in muscoli longitudinali, trasversali e verticali. Questi muscoli servono ad accorciare, stringere o appiattire la lingua.
I muscoli estrinseci sono i muscoli che collegano la lingua alle strutture ossee adiacenti e servono a spostarla dalla posizione mediana. I muscoli estrinseci sono:
- Genioglosso: situato inferiormente e anteriormente, sposta la lingua in avanti.
- Ioglosso: situato inferiormente e posteriormente, sposta la lingua indietro.
- Stiloglosso: origina dall'osso temporale e sposta la lingua indietro e in alto.
- Palatoglosso: origina dal palato, sposta la lingua indietro e in alto e inoltre chiude posteriormente l'istmo delle fauci separando il cavo orale dall'esofago durante la masticazione.
- Condroglosso: origina dall'osso ioide e porta la lingua indietro e in basso.
- Amigdaloglosso: origina dal muscolo costrittore superiore della faringe e si inserisce alla radice della lingua, spostandola indietro e in alto.
Pavimento della bocca
Inferiormente alla lingua si trova il pavimento della bocca, un ulteriore strato muscolare costituito essenzialmente dal muscolo miloioideo e in parte dai muscoli digastrico e genioioideo.
Faringe
La faringe, che si trova posteriormente alla bocca, è costituita da muscoli intrinseci e muscoli estrinseci.
I muscoli intrinseci sono i muscoli costrittori della faringe, in numero di tre, rispettivamente superiore medio e inferiore.
Tali muscoli sono conformati a cono rovesciato e sono disposti l'uno dentro l'alto a partire dall'alto.
I muscoli estrinseci sono i muscoli salpingofaringeo, stilofaringeo e palatofaringeo. Originano dalla base del cranio e rappresentano mezzi di fissità alla struttura ossea.
Fisiologia della deglutizione
La deglutizione è una funzione fisiologica propria dell'apparato digerente che consente il trasferimento del bolo alimentare dal cavo orale allo stomaco.
Nel corso dello sviluppo l'atto della deglutizione è soggetto a variazione, nel senso che nella prima infanzia la deglutizione avviene in maniera differente rispetto a quanto non avvenga nell'età adulta.
Questo aspetto è importante da comprendere poiché la deglutizione atipica essenzialmente rappresenta un mantenimento in età adulta degli schemi deglutitori infantili.
Deglutizione infantile
Dalla nascita fino a circa 18 mesi, vale a dire durante il periodo dell'allattamento, la deglutizione è basata sulla spremitura del capezzolo materno.
A tale scopo il lattante spinge la lingua in avanti fra le gengive e stringe le labbra producendo una pressione sul capezzolo che, in questo modo, emette latte.
Il latte successivamente viene risucchiato dalla bocca raggiungendo quindi faringe ed esofago non per mezzo di una spinta linguale ma sfruttando un meccanismo di suzione.
Successivamente, con la comparsa dei denti decidui e l'acquisizione di cibi solidi, il bambino non può più sfruttare la suzione per ingerire il cibo ma deve utilizzare i movimenti della lingua.
In questo modo la spinta della lingua viene gradatamente variata dalla direzione originariamente anteriore alla direzione superiore e lo schema deglutitorio infantile viene progressivamente sostituito con quello tipico dell'età adulta.
Deglutizione nell'adulto
L'atto della deglutizione si suddivide in tre fasi di cui una volontaria e due involontarie.
Fase volontaria
Quando il cibo masticato è stato trasformato in bolo alimentare in seguito al processo di masticazione, allora è pronto per essere ingerito.
La deglutizione inizia con una pressione della lingua contro il palato, in direzione postero superiore, finalizzata a spingere il bolo alimentare verso l'istmo delle fauci, la parte posteriore del cavo orale.
Questo rappresenta l'unico atto volontario della deglutizione che successivamente prosegue come atto involontario.
Fase faringea
In questa fase il bolo viene avviato verso l'esofago per cui, innanzitutto, vengono chiusi gli accessi al naso e alla trachea, rispettivamente in alto e in basso.
L'accesso alle cavità nasali viene chiuso dal sollevamento del palato molle mentre l'accesso alla trachea viene impedito dal sollevamento della laringe con conseguente abbassamento dell'epiglottide.
In altri termini la faringe si contrae traslando verso l'alto la laringe e, non solo impedendo al bolo di imboccare la via nasale e la via laringea, ma favorendo anche l'apertura dell'esofago.
Fase esofagea
L'esofago, una volta ricevuto il bolo, lo trasferisce allo stomaco mediante contrazioni peristaltiche involontarie.
Tali contrazioni partono dalla faringe e si dirigono verso lo stomaco, si sviluppano in risposta alla presenza di materiale all'interno dell'esofago e cessano quando l'esofago è completamente libero.
Cosa è la deglutizione atipica
Con il termine deglutizione atipica ci si riferisce ad un'alterazione dell'atto della deglutizione tale per cui l'individuo tende a mantenere una deglutizione infantile anche dopo lo svezzamento.
La deglutizione atipica può avere diversi livelli di gravità in base alla modalità di spinta linguale:
- Spinta linguale semplice: la lingua non viene interposta fra le arcate dentarie e il soggetto serra i denti in maniera corretta. Tipologia meno grave.
- Spinta linguale complessa: la lingua è protrusa fra le arcate dentarie e non si ha una corretta chiusura della bocca durante la deglutizione.
- Deglutizione infantile: rappresenta la tipologia più grave, con mancata serratura dei denti e importante protrusione linguale durante l'atto deglutitorio.
In tutti i casi gli adattamenti funzionali più importanti si riscontrano a livello di lingua e faringe che agiscono in maniera scoordinata fra loro e con le strutture adiacenti, come per esempio i muscoli masticatori, i muscoli delle guance e le altre parti già menzionate in precedenza.
La lingua, in particolare, in età pediatrica acquisisce spesso un tono muscolare insufficiente e assume posizionamenti e atteggiamenti anomali, in qualche caso per esempio viene mantenuta fuori dalla bocca anche in condizioni di riposo e associata a respirazione orale.
Cause
La deglutizione atipica ha quasi sempre cause funzionali, in particolare dipende da una mancata coordinazione delle strutture muscolari del cavo orale e della faringe.
Esistono anche altre cause fa cui fattori ereditari, abitudini alimentari errate, abitudini legate alla suzione di oggetti, a cominciare dal pollice, o cause patologiche.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non si riscontrano quasi mai patologie vere e proprie associate alla deglutizione atipica ma la persistenza degli schemi masticatori infantili in larga misura dipende da adattamenti dinamici del cavo orale e delle zone attigue instaurati fin dall'infanzia.
Segni e sintomi
La deglutizione atipica produce una serie di sintomatologie molte delle quali neanche direttamente correlate a problematiche dell'apparato digerente.
Vediamo a seguire le principali:
- Malocclusione dentale
- Problemi masticatori
- Problemi fonatori
- Problemi odontoiatrici
- Otite
- Sinusite
- Alterazioni della postura
- Dispnea
- Problemi estetici
Diagnosi
La diagnosi di deglutizione atipica viene formulata dal Foniatra o dall'Otorinolaringoiatra (ORL) sulla base di un esame obiettivo e soprattutto di un esame poligrafico.
L'esame poligrafico è un esame strumentale che prevede l'applicazione di elettrodi in varie zone della faccia finalizzati a rilevare l'attività muscolare dei muscoli sottostanti durante l'esecuzione di varie attività (deglutizione, fonazione, ecc.).
Ciascun elettrodo permetterà di ottenere un tracciato e l'insieme dei tracciati permetterà di comprendere il livello di coordinazione muscolare di tutti i muscoli esaminati e, in definitiva, la presenza o meno di una deglutizione atipica.
Terapia
In caso di deglutizione atipica, il primo intervento terapeutico è rappresentato dall'eliminazione dei principali fattori di rischio, come abitudini errate o dieta squilibrata.
Inoltre se la deglutizione atipica è secondaria a una patologia, allora l'intervento terapeutico è naturalmente mirato alla patologia primaria.
Una volta eliminati fattori di rischio ed escluse o curate patologie conclamate, è possibile effettuare un intervento diretto sulla deglutizione atipica.
La strategia terapeutica prevede l'intervento di più figure professionali fra cui:
- Foniatra
- Otorinolaringoiatra
- Osteopata
- Logopedista
- Ortodontista
- Fisioterapista
Trattamento osteopatico della deglutizione atipica
La deglutizione atipica presenta sempre una base funzionale per cui l'Osteopatia rappresenta un valido aiuto.
L'intervento osteopatico punta a un riequilibrio globale di tutta la parte alta del corpo, per lo meno al di sopra del diaframma, e si articola sul trattamento specifico di quei settori chiave direttamente coinvolti nella problematica di deglutizione atipica.
Vediamo a seguire la modalità di intervento osteopatica in caso di deglutizione atipica.
Adattamenti osteopatici cranio-sacrali
In caso di deglutizione atipica il primo settore su cui è necessario intervenire è il cranio, o meglio il sistema cranio-sacrale.
A livello craniale, infatti, origina un cospicuo numero di muscoli destinati alla lingua e alla faringe per cui gli adattamenti dinamici della base del cranio possono compromettere l'atto deglutitorio in maniera molto diretta.
A livello del processo stiloideo dell'osso temporale hanno origine tre muscoli, stiloioideo, stilofaringeo e stiloglosso, destinati rispettivamente all'osso ioide, alla faringe e alla lingua.
Sempre a livello temporale origina il muscolo digastrico, un importante muscolo che entra nella costituzione del pavimento della bocca.
A livello occipitale, più precisamente a livello del tubercolo faringeo, originano il rafe fibroso della faringe e il muscolo costrittore della faringe, per cui le alterazioni dimaiche a questo livello perturbano il tono della muscolatura faringea.
Esistono poi altre importanti strutture, che sarebbe prolisso elencare, che originano sempre dalla base del cranio e si dirigono verso la base della lingue e la faringe.
È comunque importante capire che gli adattamenti osteopatici cranio-sacrali possono creare perturbazioni importanti sulla deglutizione.
Adattamenti osteopatici della mandibola e dell'ATM
A livello della mandibola trova inserzione la maggior parte dei muscoli della lingua e del pavimento della bocca.
Gli adattamenti dinamici della mandibola e dell'articolazione temporo mandibolare (ATM), cioè dell'articolazione che permette di aprire e chiudere la bocca, creano quindi parecchio disagio alla funzione deglutitoria.
La mandibola e l'ATM sono influenzati essenzialmente dai muscoli masticatori per cui il lavoro osteopatico è soprattutto concentrato su questi elementi.
I muscoli maggiormente coinvolti sono il muscolo massetere, il muscolo temporale e il muscolo pterigoideo interno: i primi due sono esterni alla mandibola mentre il terzo è interno.
Oltre ai muscoli masticatori è necessario trattare anche i muscoli buccinatori, cioè i muscoli delle guance, e i numerosi muscoli mimici le cui restrizioni, nel complesso, creano una rigidità su tutta la faccia e in buona parte sulla mandibola.
Adattamenti osteopatici della zona ioidea
L'osso ioide è un piccolo osso situato sopra alla zona laringea (nei maschi il pomo d'Adamo) che rappresenta il centro di convergenza di numerosi fasci muscolari.
A livello ioideo originano due gruppi muscolari anatomicamente distinti che sono i muscoli ioidei inferiori e i muscoli ioidei superiori.
I muscoli sottoioidei collegano lo ioide alla laringe, cioè alla struttura cartilaginea deputata alla fonazione e all'imbocco della trachea, e soprattutto al cingolo scapolare, cioè scapola e clavicola.
I muscoli sopraioidei in parte costituiscono il pavimento della bocca e in parte collegano l'osso ioide all'osso temporale.
Lo squilibrio dell'osso ioide e dei muscoli ioidei crea problemi alla zona sottolinguale e a tutta la zona cervicale e quindi, in ultima analisi, anche all'atto deglutitorio.
Il lavoro osteopatico sull'osso ioide è pertanto fondamentale.
Adattamenti osteopatici della lingua
La lingua viene trattata in maniera sia indiretta che diretta.
Il lavoro osteopatico indiretto è orientato sulle inserzioni ioidee, temporali e mandibolari dei muscoli linguali, come in parte già esposto.
Il lavoro osteopatico diretto è invece orientato alla lingua, facilmente raggiungibile attraverso il cavo orale.
Molto spesso il lavoro indiretto è sufficiente a riequilibrare la lingua senza dover intervenire direttamente.
In ogni caso la lingua rappresenta l'epicentro del problema di deglutizione atipica poiché tutte le tensioni circostanti si riversano prima o poi sulla lingua obbligandola ad assumere una mobilità non fisiologica.
Adattamenti osteopatici del cingolo scapolare e degli arti superiori
Il cingolo scapolare, cioè la struttura ossea costituita da scapola e clavicola, è sempre coinvolto nella dinamica della deglutizione atipica.
Abbiamo visto come i muscoli sottoioidei siano intimamente collegati alla clavicola (sterno-tiroideo, tiro-ioideo, sterno-ioideo) e alla scapola (omo-ioideo).
Per cui gli adattamenti dinamici di scapola e clavicola si riflettono direttamente sull'osso ioide e, a partire da qui, sul pavimento della bocca.
Il cingolo scapolare deve essere quindi revisionato con attenzione considerando peraltro che in molti casi gli adattamenti osteopatici del cingolo scapolare possono dipendere da tensioni ascendenti dagli arti superiori, che si articolano a livello delle scapole.
Quindi cingolo scapolare e arti superiori devono essere revisionati attentamente poiché attraverso queste catene muscolari e scheletriche, adattamenti osteopatici localizzati, per esempio, a livello del gomito possono raggiungere con facilità la mandibola e la lingua.
Adattamenti osteopatici del tratto cervicale
Il tratto cervicale è strettamente connesso alle problematiche di deglutizione atipica in considerazione dei rapporti anatomici che contrae con a base del cranio, la faringe, la zona ioidea e il cingolo scapolare.
A livello cervicale devono essere revisionata innanzitutto la corretta mobilità dei segmenti vertebrali che, in qualche caso, presentano restrizioni di mobilità.
Inoltre deve essere revisionato lo stato tonico e tensivo dei muscoli del collo, molto numerosi, e distribuiti posteriormente, lateralmente e anteriormente.
Casi reali
Riferisco il caso di una giovane Paziente di 15 anni con un problema di deglutizione atipica diagnosticato dalla prima infanzia.
Questa Paziente, al momento della consultazione, presentava un morso aperto anteriore ed era in attesa di intraprendere un programma ortodontico di correzione dentale mediante l'applicazione di un apparecchio fisso per un periodo di un paio d'anni.
La malocclusione era stata però attribuita alla deglutizione atipica per cui lo stesso Ortodontista aveva consigliato ai genitori di effettuare una valutazione osteopatica allo scopo di inquadrare e possibilmente arginare il problema.
La Paziente, per la verità, era già da anni seguita dalla Logopedista che le aveva impostato un programma di esercizi con revisioni periodiche.
L'intervento osteopatico si è collocato pertanto in un contesto multidisciplinare.
All'esame osteopatico la Paziente presentava una compressioni craniale piuttosto importante con associato uno stato tensivo di tutta la zona ioidea e della muscolatura linguale, soprattutto a destra.
Peraltro questo quadro adattativo, oltre che alla deglutizione atipica, era anche associato ad un atteggiamento in antepulsione del capo con un atteggiamento cifotico del tratto dorsale.
Il ciclo si è svolto in quattro sedute spalmate in due mesi circa ma l'intero percorso osteopatico in realtà si è concluso dopo circa sei mesi, nell'ambito dei quali sono state effettuate ancora due sedute di richiamo.
Risolto il quadro adattativo, la Paziente ha presentato un riequilibrio posturale piuttosto rapido, vale a dire già dalla seconda seduta, seguito da un miglioramento dello stato tensivo cervicale e facciale.
Al termine delle prime tre sedute la madre ha riferito di aver notato una riduzione della protrusione linguale a riposo e, inoltre, la Paziente ha riferito di respirare meglio e di percepire il naso meno tappato.
Al termine dell'intero ciclo la situazione generale della Paziente è molto migliorata, nel senso che la Paziente stessa ha riferito di sentirsi più alleggerita, meno ostruita e addirittura meno soporosa durante la giornata.
Complessivamente la deglutizione atipica si è ridotta poiché, sulla base di un esame poligrafico effettuato a fine ciclo, la funzionalità dei muscoli masticatori e facciali è risultata più coerente.