Morbo di Scheuermann
Osteopatia Genova

Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta il morbo di Scheuermann o ipercifosi osteocondrosica giovanile.

In molti casi la malattia di Scheuermann è associata a quadri osteopatici che ne aggravano le manifestazioni e l'evoluzione.

Il trattamento osteopatico aiuta quindi sia a ridurre i sintomi che a impedire l'evoluzione del morbo di Scheuermann.

Definizione

Il morbo di Scheuermann, o ipercifosi osteocondrosica giovanile, è una patologia della colonna vertebrale che interessa i Pazienti nell'età dello sviluppo, soprattutto i maschi fra i 12 e i 15 anni.

Nello specifico si tratta di un'osteocondrosi che colpisce la parte anteriore dei corpi vertebrali provocandone una deformazione a cuneo.

In questo modo la colonna vertebrale subisce un incurvamento in avanti sviluppando una condizione clinica denominata ipercifosi.

Il morbo di Scheuermann ha caratteristiche evolutive e rappresenta la prima causa di cifosi non posturale.

Inoltre, in considerazione del tipo di deformità sviluppata in relazione all'età in cui si manifesta, ha spesso sul giovane Paziente un impatto sia fisico che psicologico.

Per questo motivo il morbo di Scheuermann deve essere diagnosticato e trattato con una certa sollecitudine.

Classificazione

Il morbo di Scheuermann può essere classificato in base al livello di gravità e in base all'ampiezza della curva cifotica.

Livello di gravità

Per quanto riguarda il livello di gravità si ha:

Ampiezza della curvatura

L'ampiezza della cifosi viene misurata in gradi Cobb. Questo significa che, apartire da una proiezione radiografica laterale del dorso, si traccia una linea dal margine superiore della vertebra superiore e un'altra linea dal margine inferiore della vertebra inferiore.

Le due linee tendono a convergere anteriormente fino a incontrarsi formando un angolo: la misura di questo angolo in gradi rappresenta la misura della cifosi in gradi Cobb.

In condizioni normali l'angolo è circa 35°.

In caso di morbo di Scheuermann si hanno tre gradi di gravità:

A seconda del livello di gravità si adotterà una diversa terapia.

Segni e sintomi

Il morbo di Scheuermann presenta segni e sintomi caratteristici fra cui:

Nei casi più gravi si possono anche avere:

Cause

Le cause esatte a partire da cui si sviluppa il morbo di Scheuermann non sono ancora note con chiarezza, al di là del fatto che sembri esistere una componente ereditaria.

Soprattutto esistono fattori predisponenti fra cui abitudini posturali o comportamenti errati, come per esempio abitudine al sovraccarico unilaterale, posizione seduta prolungata, ecc.

In moltissimi casi si riscontrano adattamenti osteopatici importanti in grado di peggiorare, se non in qualche caso generare, i sintomi dorsali e la curvatura dorsale.

La riprova è che il trattamento osteopatico spesso porta a un miglioramento del quadro generale del morbo di Scheuermann.

Per esempio una contrattura eccessiva dei muscoli addominali provoca un incurvamento del dorso: in questo caso, attraverso le tecniche osteopatiche, è possibile ridurre in maniera stabile la componente tensiva addominale.

Diagnosi

La diagnosi di morbo di Scheuermann è basata sia sull'esame obiettivo che sull'analisi radiografica.

Da un punto di vista dell'esame obiettivo vengono rilevati essenzialmente i sintomi patognomonici, soprattutto dorsalgia e ipercifosi.

La diagnosi viene tuttavia confermata solo in seguito a un'indagine radiografica che deve evidenziare una cuneizzazione di almeno tre vertebre contigue.

La diagnosi precoce garantisce ai trattamenti conservativi un alto margine di successo.

La diagnosi di morbo di Scheuermann è di competenza ortopedica.

Terapia

La terapia del morbo di Scheuermann dipende dal livello di gravità, essenzialmente legato all'ampiezza della curvatura cifotica.

In questo modo si hanno essenzialmente tre livelli di gravità:

Il trattamento conservativo si basa soprattutto sulla somministrazione di:

Il trattamento chirurgico è relativamente raro e si applica solo in casi molto gravi, con deformità superiori ai 70°.

Trattamento osteopatico del morbo di Scheuermann

Il trattamento osteopatico del morbo di Scheuermann ha almeno due obiettivi:

A tale scopo è necessario effettuare una revisione funzionale completa del Paziente, prendendo quindi in considerazione non solo la colonna vertebrale ma l'intero apparato locomotore.

L'approccio osteopatico garantisce un alto margine di successo ma soprattutto risultati stabili nel tempo.

Vediamo a seguire quali sono i settori di intervento di maggiore interesse.

Adattamenti osteopatici cranio-sacrali

Gli adattamenti del sistema cranio-sacrale sono in grado di bloccare il bacino in maniera significativa.

Le tensioni craniali si trasferiscono all'osso sacro è e, a partire da questo elemento, si creano compensi a livello vertebrale.

In particolare, quando si instaurano restrizioni nelle porzioni superiore e inferiore della colonna (cranio e sacro), la parte mediana (dorso) è costretta a sviluppare adattamenti di compenso.

Per questo motivo il tratto dorsale è direttamente interessato dagli squilibri craniali: molte dorsalgie e cifosi hanno un'origine cranio-sacrale.

In presenza di un morbo di Scheuermann, il tratto dorsale è maggiormente esposto a questo genere di rischio poiché si trova, già di per sé, in uno stato di maggiore fragilità.

In questo modo una tensione meccanica che si scarica su una struttura affetta da osteocondrosi provoca danni molto maggiori rispetto a quelli che potrebbe provocare in una sotuazione di normalità.

Adattamenti osteopatici vertebrali

La colonna vertebrale è spesso soggetta a restrizioni di mobilità, oltre che a stati di tensione o di compressione.

Questi adattamenti sono generalmente molto fastidiosi poiché non solo provocano restrizioni sul tronco e sull'asse ma si riflettono anche sugli arti.

In presenza di un'osteocondrosi gli adattamenti osteopatici della colonna vertebrale provocano sintomatologie ancora maggiori.

Bisogna considerare infatti che, già in assenza di patologie, una colonna normotrofica sopporta un carico di tensioni anomale in maniera difficoltosa, per cui è possibile comprendere come questa difficoltà aumenti in presenza di anomalie anatomiche.

Inoltre il rischio è anche quello che un'anomalia anatomica, se ulteriormente favorita da un adattamento funzionale, tenda a stabilizzarsi e a consolidarsi nel tempo dando orgine a dismorfismi stabili.

Per questo motivo gli adattamenti vertebrali devono essere corretti con la massima attenzione.

Adattamenti osteopatici del torace

Anche gli adattamenti osteopatici degli elementi costali e dello sterno possono dare componenti restrittive sulla colonna dorsale.

Una banale contrattura dei muscoli intercostali, per esempio, può dare origine a una restrizione diretta di almeno un paio di coste e può, indirettamente, creare una disarmonia su un settore della gabbia toracica anche più ampio.

In questo modo la colonna vertebrale, in difficoltà a causa dei processi osteocondrosici, sarà maggiormente soggetta a subire le compressioni in eccesso con tutte le conseguenze.

Anche le tensioni della muscolatura toraco-appendicolare, cioè dei muscoli che dalla gabbia toracica si dirigono agli arti superiori, possono creare problemi.

Non solo i grandi muscoli come il grande dorsale, il trapezio, grande pettorale ma anche i fasci minori come il romboide o il piccolo pettorale possono dare origine a componenti restrittive nel momento in cui sviluppano contratture.

Tutte queste tensioni incidono pesantemente su una colonna vertebrale già in difficoltà

Adattamenti osteopatici dell'addome

Le tensioni della parete addominale possono incidere in maniera importante sul grado di curvatura cifotica della colonna vertebrale.

Esercitando una tensione sulle catene anteriori, i muscoli addominali, in particolare i muscoli retti dell'addome, provocano un avvicinamento della gabbia toracica alla zona pubica con conseguente incurvamento della colonna in avanti.

Se tali tensioni si scaricano su una colonna osteocondrosica, sicuramente tenderanno ad accentuare la curva cifotica già presente in maniera significativa.

Le tensioni addominali sono piuttosto diffuse e molto spesso interpretate come problemi viscerali per cui l'addome deve essere attentamente ispezionato ed eventuali restrizioni corrette.

Adattamenti osteopatici viscerali

Gli adattamenti osteopatici dei visceri non devono essere sottovalutati poiché molto spesso portano allo sviluppo di notevoli tensioni sulle strutture somatiche.

I legamenti dei visceri innanzitutto originano dall'impalcatura osteo-muscolare per cui una tensione intrinseca di un viscere porta a una tensione meccanica sulla parete.

Per esempio uno spasmo colico può riflettersi sul legamento freno colico trasmettendo così una tensione al diaframma e alla gabbia toracica in maniera piuttosto diretta.

Per citare un altro esempio, anche le tensioni del pericardio possono portare allo sviluppo di un'ipercifosi.

I visceri, inoltre, possono portare tensioni alla parete anche attraverso riflessi neurovegetativi.

Per esempio lo stomaco è innervato dai rami ortosimpatici che derivano dal tratto dorsale che va da D5 a D9. Nel momento in cui si instaura una tensione a livello dello stomaco, il tratto dorsale che va da D5 a D9 tenderà a irrigidirsi per via riflessa.

Le tensioni viscerali devono quindi essere corrette poiché possono portare tensioni sulla colonna vertebrale e sul torace.

Casi reali

Riferisco il caso di un giovane Paziente di 14 anni affetto da morbo di Scheuermann diagnosticato da circa un anno.

Questo Paziente aveva cominciato a sviluppare problemi di cifosi con la pubertà, verso gli 11 anni, ma inizialmente presentava semplicemente una tendenza alla flessione del busto in avanti che era stata interpretata come un vizio posturale.

Nel giro di circa un anno, tuttavia, la cifosi si è acuita e, parallelamente a questo, il ragazzo ha anche cominciato a lamentare una dorsalgia, inizialmente in forma episodica, poi più frequente.

Avviato verso gli opportuni controlli ortopedici, è emerso una quadro radiografico compatibile con la malattia di Scheuermann in conseguenza di cui è stata impostata una terapia conservativa.

È stato prescritto un corsetto ortopedico e un programma di fisiokinesiterapia mirata e ginnastica correttiva in cicli da ripetersi con cadenze semestrali.

Il programma terapeutico stabilito dall'Ortopedico ha effettivamente rallentato l'evoluzione della malattia nel senso che, ai controlli radiografici successivi la curvatura cifotica sembrava essersi stabilizzata.

Il ragazzo, tuttavia, continuava a lamentare un dolore dorsale fisso al centro della schiena che si era trasformato in un sintomo piuttosto invalidante.

Bisogna considerare infatti che il Paziente, da un punto di vista psicologico, non aveva accettato la situazione di buon grado poiché, in poco tempo, il suo dorso aveva subito trasformazioni vistose, pertanto il dolore dorsale si era anche trasformato in causa di depressione.

Arrivato all'Osteopatia su consiglio dell'Ortopedico, il ragazzo presentava notevoli adattamenti funzionali su tutto il tratto dorsale e a livello craniale. Soprattutto erano presenti importanti contratture della muscolatura paravertebrale e di un paio di muscoli intercostali sul lato destro.

In seguito a un ciclo di tre sedute distribuite su quattro settimane, sono stati osservate variazioni significative sull'intero quadro clinico.

Innanzitutto la sintomatologia dorsale è scomparsa ma soprattutto il ragazzo ha riferito una maggiore libertà di movimento soprattutto a livello dorsale e un senso di leggerezza generale.

Rivisto periodicamente nel corso di circa un anno, è stato possibile constare che:

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