Endometriosi
Osteopatia Genova

Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta i sintomi dell'endometriosi.

L'endometriosi è una patologia di competenza ginecologica ma, in molti casi, il quadro sintomatico può essere complicato dalla presenza di adattamenti osteopatici.

In questi casi l'Osteopatia aiuta a ridurre l'intensità dei sintomi, a volte in maniera significativa.

Che cosa è l'endometriosi

L'endometrio, innanzitutto, è il tessuto che tappezza l'interno dell'utero.

Si definisce endometriosi una condizione patologica in cui è presente una certa quantità di tessuto endometriale in organi diversi dall'utero o in altre zone dell'utero.

L'endometrio dislocato dalla sua sede originaria prende il nome di tessuto endometriale ectopico o endometrio ectopico.

Il problema è che l'endometrio ectopico continua a comportarsi come se fosse nell'utero per cui, durante il ciclo mestruale, risponde agli estrogeni al pari del normale endometrio.

A seconda della zona di localizzazione dell'endometrio ectopico, l'endometriosi si distingue in interna ed esterna.

Nell'endometriosi interna l'endometrio ectopico si trova sempre nell'utero, per esempio nello spessore del tessuto muscolare.

Nell'endometriosi esterna l'endometrio ectopico si trova dislocato in zona pelvica (tube di Falloppio, ovaie, intestino retto, intestino sigma, vescica, vagina, ecc.) o extrapelvica (polmoni, reni, ecc.).

Nella grande maggioranza dei casi si ha un'endometriosi esterna che interessa le ovaie.

L'endometriosi colpisce le donne fra i 30 e i 40 anni, prevalentemente sterili e interessa il 6% - 11% della popolazione femminile.

Cause

Le cause dell'endometriosi non sono note, per cui sono state sviluppate diverse teorie che cercano di offrire una possibile spiegazione a questo fenomeno. A seguire le principali:

Fattori associati

Da un punto di vista statistico le donne maggiormente esposte al rischio di endometriosi sono quelle che presentano le seguenti caratteristiche:

Segni e sintomi

L'endometriosi si manifesta con una sintomatologia molto variabile poiché alcune Pazienti sono addirittura asintomatiche mentre altre presentano sintomi importanti.

In ogni caso i sintomi caratteristici sono:

Diagnosi

La diagnosi di endometriosi non è semplice poiché i sintomi sono piuttosto aspecifici.

In ogni caso se l'esame obiettivo e la raccolta anamnestica suggeriscono un quadro di endometriosi, il Ginecologo solitamente procede con approfondimenti mediante esami specifici fra cui ecografia transvaginale o transrettale, RM, TAC, laparoscopia.

Terapia

Il trattamento dell'endometriosi varia in relazione all'entità del problema e alle aspettative della Paziente, in particolare per quanto riguarda la ricerca di una gravidanza.

Il protocollo terapeutico prevede pertanto sia un approccio conservativo che un approccio chirurgico.

L'approccio conservativo è essenzialmente un trattamento farmacologico e si basa su farmaci antidolorifici e ormoni.

L'approccio chirurgico prevede l'asportazione dell'endometrio ectopico, per quanto il 20% - 40% delle Pazienti presenta recidive entro i primi 5 anni.

Approccio osteopatico all'endometriosi

Da un punto di vista osteopatico non è possibile eliminare l'endometriosi ma è possibile ridurre i sintomi dell'endometriosi.

In particolare il dolore pelvico può essere ridotto con successo entro certi limiti e anche aspetti funzionali come per esempio la dispareunia possono essere controllati in maniera efficace.

Il trattamento osteopatico va a riequilibrare il bacino e l'addome restituendo elasticità e mobilità sia a livello articolare che, soprattutto, a livello muscolo-fasciale.

Il tessuto ammorbidito ed elasticizzato risponderà meglio agli stress indotti dalla patologia endometriosica manifestando quindi un a risposta sintomatica molto minore: in qualche caso è possibile addirittura eliminare completamente il dolore.

Vediamo a seguire l'approccio osteopatico in caso di endometriosi.

Adattamenti osteopatici cranio-sacrali

In caso di endometriosi si riscontrano sempre adattamenti importanti a livello del sistema cranio-sacrale.

Tali adattamenti possono amplificare notevolmente i sintomi dell'endometriosi per motivi sia meccanici che ormonali.

Per quanto riguarda l'aspetto meccanico gli adattamenti della base del cranio portano sempre componenti restrittive a livello dell'osso sacro e delle ali iliache per cui il bacino risulta bloccato.

Queste limitazioni si ripercuotono a livello muscolo fasciale e a livello degli organi interni creando tensioni e contratture su questi elementi.

Inoltre gli adattamenti cranio-sacrali possono influire sull'equilibrio ormonale poiché si ripercuotono in maniera piuttosto diretta sull'ipofisi, andando a perturbarne il funzionamento.

L'ipotalamo e l'ipofisi, attraverso gli ormoni GnRH e FSH, controllano la produzione di estrogeni a livello dell'ovaio.

Tensioni a livello delle membrane craniali che coprono la sella turcica, la cavità ossea che ospita l'ipofici, possono generare compressioni sull'ipofisi provocandone alterazioni funzionali e quindi alterazioni dell'equilibrio ormonale.

Adattamenti osteopatici del bacino

Il bacino, come appena esposto, può risentire degli adattamenti craniali ma, oltre a questo, può presentare problematiche funzionali intrinseche.

Uno dei settori maggiormente coinvolto è il pavimento pelvico, una membrana fibro-muscolare che chiude in basso il piccolo bacino e offre sostegno agli organi interni.

Le tensioni del pavimento pelvico sono molto dolorose poiché provocano sintomatologie locali, quindi dolore pelvico, ma si ripercuotono anche verso l'alto, dando origine a dolore lombare.

Un gruppo di muscoli sempre molto coinvolto è quello dei muscoli extrarotatori dell'anca, le cui contratture provocano dolore profondo all'anca e alla bassa schiena.

Inoltre possono essere presenti tensioni a livello pubico, inguinale o sulla cresta iliaca, tutte zone molto dolenti.

La presenza di questi adattamenti può amplificare notevolmente la sintomatologia dell'endometriosi.

Adattamenti osteopatici del tratto lombare

Il tratto lombare presenta molto spesso problemi di tipo funzionale, statisticamente è uno dei tratti maggiormente colpiti.

Innanzitutto è possibile riscontrare restrizioni di mobilità a livello vertebrale, nel senso che le singole vertebre, che dovrebbero ruotare l'una sull'altra, presentano a tratti dei blocchi funzionali che impediscono la rotazione in uno dei due sensi.

Inoltre possono essere presenti contratture a livello dei muscoli paravertebrali, cioè le catene muscolari esterne laterali ai processi spinosi.

Infine è possibile riscontrare contratture dei muscoli diaframma e psoas. Questi muscoli presentano potenti inserzioni lombari interne per cui lo loro contratture possono irrigidire parecchio il tratto lombare.

In presenza di un'endometriosi, la presenza di adattamenti lombari provoca quindi un aumento notevole dell'intensità dei sintomi per cui il tratto lombare deve essere sempre revisionato.

Adattamenti osteopati dell'addome

Le tensioni dei muscoli addominali e delle fasce addominali sono spesso causa di dolori lombari e pelvici.

I muscoli addominali originano a livello costale e lombare e si inseriscono sulla parte anteriore del bacino, per cui una tensione a questo livello compromette la stabilità di tutta la regione addominale, lombare e pelvica.

Inoltre i muscoli addominali possono presentare contratture settoriali in zone specifiche, magari molto ridotte da un punto di vista dell'estensione ma molto intense da un punto di vista sintomatico.

Queste tensioni creano molte difficoltà alla zona addominale poiché non solo provocano dolori ma limitano anche la mobilità dei visceri localizzati in profondità.

Questo aspetto assume un significato clinico importante in caso di endometriosi poiché una compressione addominale può creare difficoltà funzionali significative a strutture già sofferenti e aumentare l'intensità dei sintomi in maniera importante.

Per esempio un ovaio affetto da endometriosi, se sottoposto a compressioni anomale, potrebbe risultare maggiormente doloroso.

Adattamenti osteopatici viscerali

La mobilità dei visceri addominali deve essere assolutamente garantita e questo a maggior ragione in caso di endometriosi.

Innanzitutto, per quanto riguarda il piccolo bacino, è necessario garantire la piena libertà di retto e vagina. In questi casi la situazione al contorno normalmente è già stata trattata, per cui semplicemente si verifica, per via esterna, la libertà di questi elementi, soprattutto a partire dalle tensioni del pavimento pelvico, del tratto addominale basso e del sacro.

In alcuni casi le restrizioni di tali organo restituiscono una rigidità sacrale notevole.

Inoltre è necessario verificare la situazione funzionale dei visceri addominali, quindi ovaie e intestino.

Bisogna quindi accertarsi che non siano presenti tensioni anomale a livello delle fosse iliache e della zona ipogastrica e soprattutto a livello dei legamenti inguinali e dei canali inguinali.

Casi reali

Riferisco il caso di un'infermiera di 35 anni, senza figli, che soffriva di endometriosi da almeno un decennio.

Questa Paziente presentava attacchi di lombalgia acuta e dolore in zona ipogastrica in concomitanza del ciclo mestruale.

La sintomatologia inizialmente era abbastanza tollerabile ma negli ultimi anni era aumentata in maniera significativa, al punto che più di una volta era stata costretta a ricorrere a ricoveri di emergenza presso unità di Pronto Soccorso.

La Paziente era sotto terapia ormonale e gestiva gli attacchi acuti con antidolorifici ma, nonostante questo, il problema di endometriosi continuava a persistere in maniera piuttosto invalidante, motivo per cui era in lista di attesa per un intervento.

Questa Paziente è approdata all'Osteopatia su consiglio di un'amica, in realtà poco convinta, anche perché ormai era prossima all'intervento.

All'esame osteopatico la situazione era piuttosto compromessa poiché erano presenti restrizioni craniali a cui si aggiungevano tensioni significative a livello del bacino e dell'addome.

È stato intrapreso un ciclo di tre sedute distribuite in circa quattro settimane a cui è seguito un periodo di osservazione di qualche mese.

In questo lungo lasso di tempo la situazione sintomatica ha avuto una regressione significativa, nel senso che l'intensità degli attacchi è sensibilmente diminuita.

In seguito la Paziente ha subito l'intervento chirurgico programmato, in seguito al quale la sintomatologia è ulteriormente diminuita fino quasi a ridursi.

È interessante notare che i sintomi erano già regrediti prima dell'intervento.

Questo significa che mentre l'intervento chirurgico ha eliminato il surplus di tessuto endometrioso, il trattamento osteopatico ha eliminato la componente disfunzionale.

I due interventi, pertanto, hanno agito su cause differenti che contribuivano entrambe alla genesi dei sintomi manifestati.

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