Conflitto femoro acetabolare
Osteopatia Genova
Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta il conflitto femoro acetabolare o impingement femoro acetabolare (FAI, Femoro Acetabular Impingement).
Anche se tale condizione deriva da un'alterazione anatomica dell'articolazione dell'anca, per mezzo delle tecniche osteopatiche è possibile lavorare sugli adattamenti funzionali dei tessuti molli circostanti.
Questo permette di ridurre il dolore in maniera importante e, in qualche caso, permette di evitare l'intervento chirurgico.
- Trattamento osteopatico
- Casi reali
- Cenni anatomici
- Cause
- Segni e sintomi
- Diagnosi
- Rimedi tradizionali
Cenni anatomici
L'articolazione dell'anca, o articolazione coxo femorale, è costituita da due parti distinte:
- Testa del femore: il femore, cioè dell'osso della coscia, presenta l'estremità superiore conformata a sfera.
- Acetabolo dell'anca: l'osso del bacino, o osso dell'anca, presenta una concavità in cui si colloca la testa del femore. Il bordo dell'acetabolo presenta il labbro acetabolare, un contorno di cartilagine.
La testa del femore e l'acetabolo sono entrambi ricoperti di cartilagine articolare che permette a queste strutture di scivolare l'una sull'altra senza rovinarsi.
La testa del femore è tenuta saldamente a contatto con l'acetabolo da potenti legamenti e da numerosi muscoli.
L'articolazione dell'anca presenta una grande libertà di movimento, consentendo così all'arto inferiore di effettuare spostamenti e rotazioni in tutte le direzioni.
Cause
Il conflitto femoro acetabolare dipende da un'anomalia anatomica di origine prevalentemente congenita.
Con il termine anomalia anatomica si intende essenzialmente un surplus osseo che può coinvolgere sia la testa del femore che l'acetabolo.
Esistono tre tipologie di impingement:
- Pincer: l'anomalia ossea è a livello dell'acetabolo.
- CAM: l'anomalia ossea è a livello della testa femorale.
- Combinato: sono presenti entrambe le anomalie.
Le sporgenze ossee anomale provocano danni collaterali, difficoltà motorie e sintomi che variano in relazione all'entità del problema e alla sua esatta configurazione.
Segni e sintomi
- Dolore all'anca: il dolore viene percepito soprattutto a livello del labbro acetabolare, essendo molto innervato, mentre i danni a livello della cartilagine articolare sono sempre asintomatici poiché la cartilagine non è innervata.
- Riduzione della mobilità: soprattutto è limitato il movimento di flessione dell'anca, cioè il movimento che fa avvicinare il ginocchio al petto.
- Danni anatomici collaterali: la presenza di protuberanze ossee a livello della testa o dell'acetabolo provoca, nel corso del tempo, un danno anatomico anche alla cartilagine articolare e al labbro acetabolare.
- Asintomaticità: a volte il conflitto femoro acetabolare è asintomatico.
È necessario notare che i sintomi possono essere molto amplificati dagli adattamenti osteopatici.
Questo significa che un'anca già di per sé difettosa, se ulteriormente condizionata da tensioni osteopatiche, finirà per sviluppare sintomi e danni collaterali molto più gravi.
Peraltro è opportuno notare che in molti casi il conflitto femoro acetabolare è completamente asintomatico.
Per cui, anche quando presente, non sempre il conflitto femoro acetabolare rappresenta la vera causa di dolore all'inguine e all'anca.
In molti casi l'origine della sintomatologia è completamente funzionale: in questi casi il problema può essere completamente risolto con l'Osteopatia.
Quindi una revisione osteopatica è sempre consigliata.
Diagnosi
La diagnosi di conflitto femoro acetabolare comincia sempre da una visita medica e da un esame obiettivo, attraverso cui vengono evidenziati i segni e i sintomi caratteristici.
La presenza di un impingement, tuttavia, deve essere accertata mediante un'indagine radiologica, quindi per mezzo di radiografie (RX), risonanza magnetica nucleare (RMN), tomografia assiale computerizzata (TAC).
Inoltre il conflitto femoro acetabolare può essere associato ad altri quadri sintomatici relativi all'anca, come per esempio:
- Dolore all'anca
- Dolore all'inguine
- Necrosi della testa del femore
- Sclerosi del tetto acetabolare
- Artrosi dell'anca
- Sciatica
- Sindrome del piriforme
Rimedi tradizionali
Il conflitto femoro acetabolare viene generalmente affrontato secondo due modalità di trattamento:
- Trattamento conservativo: trattamento farmacologico, riposo, fisioterapia.
- Trattamento chirurgico: nei casi gravi. Tuttavia l'asportazione di porzioni ossee rischia di indebolire l'osso.
Trattamento osteopatico del conflitto femoro acetabolare
Il trattamento osteopatico del conflitto femoro acetabolare è finalizzato a:
- Ridurre il dolore
- Migliorare la mobilità
- Ridurre il rischio di intervento chirurgico
Come già specificato, la presenza di adattamenti osteopatici amplifica moltissimo i sintomi del conflitto femoro acetabolare.
Inoltre, in alcuni casi, il conflitto femoro acetabolare non è neppure la vera causa dei sintomi riferiti: talvolta è addirittura asintomatico.
Una revisione osteopatica quindi è sempre consigliata, per lo meno per eliminare quelle disfunzioni meccaniche eventualmente presenti.
Al fine di riequilibrare l'anca in maniera efficace è necessario effettuare un lavoro di riequilibrio globale della colonna vertebrale, del bacino e dell'arto inferiore.
Adattamenti osteopatici cranio-sacrali
L'intervento sul sistema cranio-sacrale è assolutamente necessario poiché disfunzioni a questo livello si riflettono sempre sulla corretta dinamica dell'osso sacro e del bacino.
Bisogna considerare che i muscoli extrarotatori dell'anca, che rappresentano la maggior parte dei muscoli dell'anca, originano tutti dal bacino.
Per cui uno squilibrio meccanico a questo livello sicuramente crea sintomatologie dolorose e problemi di mobilità a livello dell'anca.
Adattamenti osteopatici della colonna vertebrale
La colonna vertebrale ha un ruolo fondamentale nella mobilità dell'anca poiché dal tratto lombare origina il muscolo psoas che si inserisce direttamente sul piccolo trocantere del femore.
Disfunzioni dinamiche a livello lombare possono quindi riflettersi sull'articolazione dell'anca in maniera molto diretta e contribuire a peggiorare un quadro già compromesso da un conflitto femoro acetabolare.
Per questo motivo è necessario garantire la piena mobilità della colonna vertebrale, soprattutto a livello lombare.
Adattamenti osteopatici del bacino e dell'anca
Il bacino e l'anca sono spesso sede di adattamenti osteopatici.
In particolare la grossa componente muscolare dei muscoli extrarotatori è spesso sede di contratture, tensioni fasciali e conflitti tendinei, soprattutto a livello dei trocanteri femorali.
In questi casi è necessario ispezionare a fondo tutta la massa muscolare, a cominciare dalla massa glutea, molto estesa.
Una speciale attenzione meritano anche i muscoli profondi, in particolare il muscolo piriforme, spesso sede di contratture e causa della sindrome del piriforme, talvolta associata al conflitto femoro acetabolare.
Infine non deve essere trascurato il pavimento pelvico, in particolare il muscolo elevatore dell'ano che presenta un'importante estensione e un ruolo decisivo nella dinamica pelvica.
Adattamenti osteopatici dell'arto inferiore
A livello dell'arto inferiore è necessario verificare che non siano presenti adattamenti, per lo meno a livello del tratto prossimale.
Il compartimento anteriore della coscia, con il muscolo quadricipite femorale, e il compartimento posteriore, con i muscoli adduttori e i muscoli ischio crurali, devono essere revisionati a fondo.
Eventuali tensioni localizzate a livello di questi muscoli, peraltro molto potenti, generano squilibri importanti a livello del bacino e dell'anca e vanno facilmente ad aggravare un quadro clinico caratterizzato da conflitto femoro acetabolare.
Casi reali
Riferisco il caso di un impiegato di 45 anni, con quadro clinico riferito a conflitto femoro acetabolare all'anca destra da circa un anno e mezzo.
Il problema era insorto gradualmente ma negli ultimi mesi era aumentato in maniera significativa fino a trasformarsi in motivo di invalidità, anche in considerazione del fatto che il Paziente era un calciatore dilettante.
Il Paziente infatti non solo aveva dovuto sospendere l'attività sportiva ma addirittura cominciava ad avere problemi di deambulazione, nel senso che dopo un po' di tempo era costretto a fermarsi.
Inoltre aveva cominciato a sviluppare un dolore notturno all'anca, per cui non riusciva a riposare in maniera confortevole.
Questo Paziente era stato avviato verso i percorsi riabilitativi tradizionali: al di là del riposo quasi obbligato, aveva effettuato cicli di terapia fisica (tecarterapia, laserterapia, ultrasuonoterapia, ecc.) e riabilitazione (ginnastica posturale) e attività motoria specifica (pilates, nuoto): il tutto senza grande successo.
Nelle fasi più acute ricorreva ad antidolorifici.
Gli era stato prospettato un intervento chirurgico per asportare l'escrescenza ossea a livello acetabolare (si trattava di una tipologia pincer) ma, prima di giungere a tale soluzione, aveva preferito tentare altre vie, fra cui l'Osteopatia.
All'esame osteopatico questo Paziente presentava importanti restrizioni a livello del bacino, in particolare un adattamento in torsione di origine cranio-sacrale, e numerose contratture locali a carico della muscolatura dell'anca.
in seguito a tre sedute osteopatiche distribuite in circa un mese, il Paziente ha avuto un netto calo del dolore, sia sotto sforzo che a riposo, e un significativo miglioramento della mobilità a livello dell'anca.
Sentito dopo un paio di mesi, ha riferito la scomparsa di qualsiasi sintomo e ha riferito di essere riuscito a riprendere l'attività sportiva.
Questo caso aiuta a comprendere come un conflitto femoro acetabolare non rappresenti sempre la causa reale dei sintomi riferiti.
In questo caso, per esempio, nonostante la presenza conclamata di un conflitto femoro acetabolare, la sintomatologia riferita era completamente di origine osteopatica.
Del resto il fatto che il Paziente presentasse dolore di notte, permette di comprendere come il problema dell'anca non potesse essere in alcun modo di tipo meccanico, poiché un problema meccanico a riposo non si manifesta mai.
Inoltre, come già esposto, è noto come, in alcuni casi, un conflitto femoro acetabolare sia completamente asintomatico.