Insonnia
Osteopatia Genova
Lo Studio di Osteopatia di Paolo Saccardi tratta l'insonnia e i disturbi del sonno.
In molti casi l'insonnia ha un'origine funzionale per cui l'Osteopatia costituisce una soluzione efficace, duratura e anche piuttosto rapida.
Definizione di insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che si esprime da un punto di vista:
- Quantitativo: il Paziente riesce a dormire poche ore, sia perché si addormenta tardi sia perché si sveglia presto.
- Qualitativo: il sonno non è riposante e il Paziente si sveglia stanco.
Circa il 30% della popolazione soffre di insonnia con una prevalenza soprattutto dopo i 50 - 60 anni e nel sesso femminuile.
Cause dell'insonnia
In base alle cause è possibile distinguere l'insonnia in due categorie:
- Insonnia di tipo primario: non se ne conosce la causa.
- Insonnia di tipo secondario: se ne conosce la causa.
Cause osteopatiche
L'Osteopatia tratta l'insonnia di tipo primario, cioè l'insonnia di cui non si conosce la causa: in realtà in questi casi molto spesso la causa è osteopatica.
Partiamo dalle osservazioni sul campo.
In generale tutti i Pazienti, trattati per i motivi più diversi, riferiscono in maniera estremamente frequente di avere avuto miglioramenti notevoli della qualità del sonno.
Indipendentemente dal motivo di consultazione, infatti, l'intervento osteopatico è sempre globale, cioè lavora non sul sintomo specifico ma sul riequilibrio globale dei sistemi connettivi.
La distensione delle fasce e dei sistemi profondi, oltre a sciogliere i disguidi meccanici, ha come effetto finale anche quello di portare l'organismo in uno stato di profondo rilassamento psico fisico.
Per rilassamento non si intende in questa sede uno stato di benessere psicologico, psico emotivo o legato alla sfera affettiva o cognitiva.
Si intende, al contrario, uno stato di distensione dinamica del sistema delle fasce e dei sistemi connettivi.
In altri termini si intende un rilassamento di natura dinamica e meccanica dei sistemi connettivi.
Questo tuttavia si riflette in maniera piuttosto diretta anche sulla qualità del sonno che, dopo il trattamento osteopatico, tende sempre a migliorare.
Sottolineiamo il fatto che l'intervento osteopatico non ha una base psicologica o psico emotiva, lavora su cause biodinamiche.
Tuttavia l'effetto sull'insonnia è sorprendente.
Questa osservazione, nel corso degli anni, ha suggerito l'idea che l'insonnia di tipo primario sia completamente scollegata da dinamiche di natura psicologica o da cause organiche, peraltro spesso non riferite, ma dipenda da motivi strettamente funzionali.
Tuttavia, dal momento che la diagnostica standard non è in grado di rilevare le disfunzioni osteopatiche, esse spesso passano inosservate ad un esame clinico o strumentale.
E quando il disturbo del sonno non viene associato a cause organiche o psicologiche, spesso viene classificato come primario o idiopatico, cioè di origine sconosciuta.
Invece in molti casi il disturbo del sonno ha una precisa causa di natura funzionale.
Il trattamento osteopatico pertanto è molto utile nei disturbi primari del sonno poiché rappresenta un intervento estremamente efficace.
Cause non osteopatiche
Naturalmente prima di considerare l'ipotesi funzionale è necessario aver escluso cause non osteopatiche.
L'insonnia infatti spesso dipende da cause non osteopatiche.
A seguire le principali categorie di insonnia di natura non osteopatica:
- Insonnia di natura psico emotiva: depressione, problemi economici, tensioni emotive, disagi familiari, disagi di coppia, solitudine, disagi della sfera affettiva, ecc.
- Insonnia di natura fisio patologica: problemi respiratori, problemi cardiaci, affezioni epatiche, affezioni gastroenteriche, problemi neurologici, ecc.
- Insonnia dovuta a cause comportamentali o stile di vita.
In queste situazioni l'intervento osteopatico non rappresenta una soluzione specifica poiché, per risolvere il disturbo di insonnia, sarà necessario risolvere la causa alla base.
Conseguenze dell'insonnia
La carenza di sonno causa una serie di disturbi tra cui:
- Sonnolenza durante il giorno
- Difficoltà cognitive
- Problemi di memoria
- Problemi alla guida
- Irritabilità
Oltre a ciò la mancanza di sonno comporta un malessere generale della persona innescando disagi di natura depressiva o psicologica.
Tali manifestazioni pertanto molto spesso costituiscono una conseguenza della mancanza di sonno piuttosto che la causa.
Rimedi tradizionali per l'insonnia
I rimedi tradizionali sono prevalentemente di due tipi:
- Trattamento farmacolgico
- Trattamento psicoterapico
Vediamo nel dettaglio.
Trattamento farmacologico
Allo scopo di raggiungere lo stato di addormentamento vengono prescritti farmaci ipnoinducenti, cioè farmaci specifici per indurre lo stato di sonnolenza.
In caso di sindromi ansiogene sono anche utilizzati farmaci ansiolitici che tuttavia non dovrebbero essere utilizzati per periodi eccessivamente lunghi.
Ancora vengono impiegati farmaci antidepressivi, in caso di sindromi depressive, e la melatonina.
Quest'ultima sembra avere effetti positivi nel trattamento dell'insonnia.
Trattamento psicoterapico
Fra le metodiche maggiormente in voga ricordiamo il trattamento cognitivo comportamentale integrato.
Si tratta di una serie di metodiche che hanno lo scopo di:
- Istruire il Paziente sulle dinamiche del sonno allo scopo di fargli comprendere quali sono i momenti critici in cui potrebbe avere problemi durante la fase di addormentamento.
- Insegnare di tecniche di rilassamento allo scopo di creare le condizioni psico fisiche ottimali per addormentarsi.
In particolare il controllo delle cause comportamentali e l'eliminazione dei fattori cognitivi costituiscono i passaggi più importanti di questo tipo di approccio.
Trattamento osteopatico dell'insonnia
Il trattamento osteopatico si applica alle tipologie primarie di insonnia, vale a dire quando sono già state escluse possibili cause di ordine psicologico, fisiopatologico o comportamentale.
Da un punto di vista osteopatico l'insonnia primaria è spesso caratterizzata dalla presenza di tensioni interne in grado di ostacolare la funzione del sonno.
Per tensioni interne intendiamo, in questa sede, non tensioni di natura psicologica o emozionale ma tensioni di tipo dinamico sui sistemi connettivi.
Queste tensioni tendono a spostare l'equilibrio neurovegetativo verso il tono ortosimpatico, cioè verso lo stato di allerta.
L'adattamento permanente in modalità ortosimpatica comporta una serie di adattamenti fisiologici tra cui:
- Aumento del tono muscolare
- Aumento della pressione massima
- Tachicardia
- Riduzione della peristalsi intestinale
- Maggiore reattività agli stimoli
Il risultato è che il Paziente vive perennemente in una sorta di stato di allarme, più o meno consapevole, che, tra l'altro, gli provoca anche insonnia.
Il trattamento osteopatico è mirato a sciogliere queste tensioni e riequilibrando il tono neurovegetativo dell'organismo.
A tale scopo l'Osteopatia interviene principalmente su due aspetti: il riequilibrio del sistema cranio sacrale e il riequilibrio del sistema fasciale.
Adattamenti osteopatici di tipo cranio sacrale
Il sistema cranio sacrale è sempre coinvolto in caso di insonnia e disturbi del sonno.
La base del cranio presenta spesso adattamenti osteopatici di vario tipo ma soprattutto si osserva frequentemente la presenza di compressioni.
La compressione, in gergo osteopatico, è una particolare situazione funzionale in cui la mobilità craniale presenta una riduzione nel parametro di ampiezza: vale a dire è come se fose quasi assente.
La compressione è il risultato di una forte tensione delle membrane endocraniche.
Questo tipo di tensione si sviluppa in seguito a stress dinamici della base che possono avere origine da meccanismi traumatici di diversa natura come per esempio colpi di frusta, estrazioni dentali o eventi traumatici di varia natura, non esclusi eventi di natura psicoemotiva di una certa rilevanza per il Paziente.
Una volta risolti, questi eventi lasciano, come una sorta di cicatrice, adattamenti di varia natura sull'organismo.
Fra questi adattamenti vi sono anche le restrizioni della base del cranio.
La compressione generalmente è il risultato di un carico disfunzionale piuttosto importante, vale a dire è il risultato di una somma di eventi traumatici abbastanza numerosi.
Le restrizioni craniali danno origine a squilibri dinamici a livello delle fasce ma soprattutto vanno a perturbare i sistemi neurovegetativi, cioè i sistemi che regolano le funzioni autonome dell'organismo.
Molto spesso l'insonnia dipende proprio da squilibri di questa natura per cui, in questi casi, l'intervento osteopatico costituisce un rimedio assolutamente efficace.
Il lavoro osteopatico è orientato al riequilibrio delle disfunzioni dinamiche della base del cranio e alla riduzione delle tensioni membranose.
Da un punto di vista tecnico è necessario liberare la base del cranio dalle numerose restrizioni interne in modo da restituire respiro alle suture e alle parti soggette a limitazioni dinamiche.
Il lavoro sul cranio dà risultati importanti a livello del benessere generale della persona.
Per maggiori informazioni puoi andare alla pagina sul sistema cranio sacrale.
Adattamenti osteopatici del sistema delle fasce
Il trattamento del sistema fasciale costituisce un punto chiave nel trattamento dell'insonnia.
Il sistema nelle fasce si inserisce sullo scheletro e costituisce con esso l'impalcatura strutturale dell'organismo.
Le fasce, nel loro complesso, costituiscono un sistema integrato poiché fra un elemento fasciale e l'altro non esiste soluzione di continuità.
In altri termini il sistema delle fasce è come una sorta di sacco fibroso che avvolge l'organismo.
Tale sacco è suddiviso al proprio interno in altri sacchi ognuno dei quali contiene un organo, un muscolo, un'arteria o un elemento funzionale.
In questo modo una disfunzione localizzata in un punto ha effetti globali su tutto il sistema.
In realtà il sistema delle fasce è una struttura estremamente adattativa pertanto una disfunzione localizzata in un punto, entro certi limiti, viene in qualche modo contenuta e compensata.
Tuttavia quando il carico disfunzionale è eccessivo, i meccanismi di compenso non sono più sufficienti e il sistema, nel complesso, si irrigidisce.
Questa rigidità generale ha effetti globali su tutto l'organismo e, fra i vari effetti finali, vi è anche un'altrerazione funzionale dei sistemi neurovegetativi.
Questo scompenso può dare origine, tra l'altro, anche a insonnia.
La percezione generale del Paziente è quella di sentirsi teso, rigido, poco rilassato e questo spesso viene attribuito a qualche causa di natura psicologica.
In realtà in molti casi esistono alla base di un malessere generale e anche alla base dell'insonnia scompensi fasciali globali che non hanno nulla di psicologico ma traggono origine da tensioni dinamiche e meccaniche degli elementi strutturali.
Il trattamento osteopatico delle fasce in questi casi assume un'enorme importanza poiché costituisce la soluzione più efficace e più rapida.
Casi reali
Riferisco il caso di una Paziente di 56 anni sofferente di insonnia da diversi anni.
Questa Paziente presentava problemi nella fase di addormentamento, e riferiva frequenti risvegli notturni; al mattino si svegliava presto e, complessivamente, dormiva circa cinque/sei ore per notte.
Di fatto al mattino si svegliava stanca come se non avesse riposato.
Questo determinava una stanchezza cronica anche durante il giorno per cui il disturbo del sonno, col passare del tempo, si stava trasformando in un fattore di notevole limitazione, ormai anche nei lavori quotidiani.
Questa Paziente, nel corso degli anni, era già stata visitata da diversi specialisti che avevano proposto soluzioni basate su farmaci orientati a migliorare la qualità del sonno e su cure ricostituenti per restiturle vigore durante il giorno.
In realtà la Paziente, dato che non presentava patologie e conduceva una vita piuttosto tranquilla, considerava la sua insonnia come un normale effetto dell'invecchiamento e non lo concepiva neanche come un problema da risolvere.
La Paziente tuttavia ha voluto tentare un trattamento osteopatico su consiglio di una conoscente che era stata trattata a sua volta per un altro problema ma aveva avuto riscontri importanti sulla qualità del sonno.
Alla fine sono state effettuate due sedute di Osteopatia.
Già la sera stessa dopo il primo trattamento la Paziente ha rierito di avere dormito come non faceva più da anni.
Nel corso della prima settimana la Paziente ha avuto qualche piccolo effetto collaterale come lievi dolori diffusi.
Dopo il secondo trattamento la Paziente ha continuato a beneficiare degli effetti delle correzioni migliorando la qualità del sonno in modo significativo e, soprattutto, migliorando le proprie prestazioni durante la giornata.